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February 2016

Dalla Plage du Golfe Bleu al Mont Gros

Il titolo potrebbe far pensare a una bella passeggiata, un'ascesa da bordo mare fino a una delle cime montuose che fanno da corona allo specchio turchese della Côte d'Azur, ma in realtà chi conosce i luoghi in questione non può non restare, di fronte ad esso, un po' interdetto.
Sì, perché questo percorso in genere si fa in senso inverso, volando.

La plage du Golfe Bleu è una bella spiaggia di Roquebrune-Cap-Martin che si trova nei pressi della stazione ferroviaria, vicina alla Plage de la Buse, da cui è separata dallo sperone roccioso che delimita quest'ultima ad ovest. E' un po' più nascosta, ma non perché sia più piccola, al contrario: la sua estensione, che si intravede percorrendo il sentiero litorale a fianco della ferrovia, lascia davvero stupefatti.

Il fatto è che non è per niente facile trovarne l'accesso, un po' nascosto a fianco del ponte che passa sopra i binari e che prevede un passaggio sotterraneo per oltrepassare le proprietà private che la circondano.

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Una volta arrivatici lo spettacolo è questo:

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Una bella spiaggia tranquilla e silenziosa (almeno in questa stagione), che sembra lontana anni luce dai palazzi di Monaco, che tuttatvia sono poco distanti, appena dietro l'angolo.

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Quello che la rende speciale però è l'essere il punto di atterraggio di decine e decine di parapendii che durante l'intera giornata si vedono a lungo volteggiare in cielo, prima di posarsi sulla sua sabbia.

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Il gioco delle traiettorie, i colori vivaci, le acrobazie dei più esperti e le espressioni sorridenti ed emozionate di chi ha fatto magari per la prima volta questa esperienza rendono l'atmosfera molto allegra.

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La spiaggia è attrezzata per ogni esigenza degli sportivi: maniche a vento, il necessario per la pulizia delle vele e soprattutto un gommone di sicurezza in caso di caduta in mare.

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Stando qui sotto sdraiati a prendere il sole lo sguardo corre inevitabilmente lassù, verso l'ipotetico luogo dal quale queste vele colorate spiccano il volo. E la curiosità nel nostro caso era tanta da voler decidere di andare a trovarlo.

Impresa non facile perché la risposta "Mont Gros" dataci da un parapentiste si è rivelata troppo poco precisa.
Alla cima del Mont Gros si può salire rapidamente passando nei pressi del villaggio di Roquebrune, ma quello non è il punto buono. L'area di partenza dei parapendii si trova infatti al Col du Mont Gros, al quale si arriva facendo un lungo giro che fa tornare verso Nizza fino a La Turbie per poi risalire dietro Roquebrune dall'altra parte.Carte-rcm1

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Alla fine l'Aire d'envol l'abbiamo trovata, ma troppo tardi perché ci fosse ancora qualcuno che da lì si lanciasse nel vuoto. In ogni caso abbiamo avuto modo di godere di uno spettacolo davvero mozzafiato.

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La cima da cui questi coraggiosi sportivi prendono il volo è un crinale sporgente che si proietta verso il mare lasciandosi a sinistra una vista splendida su Menton e l'Italia e a destra un panorama a strapiombo su Monaco e i suoi palazzi.

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Siamo circa a 700 metri ma sembra quasi di poterli toccare i grattacieli, il Port Hercule, il Rocher e le spiagge del Larvotto. Tutta questa edificazione appare quasi irreale, incastonata com'è nel bel mezzo della natura e del mare.

La discesa che ci troviamo di fronte sembra proprio un trampolino che invita a staccare i piedi da terra per provare almeno una volta a volare.

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La spiaggia del Golfe Bleu è proprio lì sotto che aspetta i prossimi uomini volanti

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Sono tante le associazioni e i club dediti a questa attività in questo sito. Essi propongono tra il resto anche battesimi del volo, qui i link necessari, per chi avesse voglia di provare in prima persona l'esperienza di un salto nel blu.

 

 


"Soirée ciel ouvert" à l'Astrorama

L'Astrorama, situato a 650 metri sulla Grande Corniche al Col d'Èze tra Nizza e la Turbie, è un luogo aperto al pubblico, dove chiunque può scoprire il mondo dell'astronomia, attraverso telescopi, planetario, eventi e conferenze su temi specifici.
Le animazioni sono organizzate dall'associazione Parsec, fondata nel 1986 con lo scopo di divulgare le scienze astronomiche e spaziali.
Aperto il 27 agosto 1986 l'Astrorama occupa gli spazi della polveriera di Feuillerins, nei pressi del forte della Revère. Da questa posizione privilegiata sono possibili osservazioni astronomiche di buona qualità grazie ai telescopi messi a disposizione ai visitatori.
 
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Il punto luminoso a sinistra del binocolo è Giove, con i satelliti del quale avrò a breve il piacere di fare la conoscenza!

Tra le attività promosse dall'associazione, oltre alle numerose conferenze, alle visite a Thalès Alenia Space, agli "spectacles aux étoiles" ci sono le "soirées ciel ouverts", come quella cui abbiamo preso parte sabato scorso.
 Appuntamento alle 19, il cielo limpidissimo mentre saliamo sulla grande corniche si colora di rosso acceso ad ovest e comincia ad accendersi di stelle ad est. 

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La serata di luna quasi piena non è proprio l'ideale per l'osservazione delle stelle, ma ci ha comunque permesso di vedere i mari e i crateri lunari più o meno così:

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E' stato bellissimo poterli riconoscere come se li stessi guardando su una mappa o una fotografia di un testo di astronomia.
In ogni caso, per quel che riguarda l'osservazione del cielo la cosa che mi ha emozionato di più è stato vedere Giove, in questi giorni nitidissimo, con ben tre dei suoi satelliti galileiani al seguito (Io, Europa e Callisto).
Quando ho appoggiato l'occhio al telescopio quello che ho visto è stato più o meno questo, al netto di un'inclinazione di circa 45° in senso orario (andate qui se volete sapere cosa vedrebbe in questo istante Galileo se puntasse il suo cannocchiale in quella direzione):
 
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Era proprio così, fasce dovute alle perturbazioni dell'atmosfera di Giove comprese! Fantastico.
L'osservazione del cielo continuerà in seguito, dopo gli atelier che si svolgono all'interno della costruzione fortificata che ospita oggi la sala per le conferenze e il planetario.

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Un primo atelier ci ha immerso nel vortice inebriante delle distanze dell'universo. Balzando da un'immagine ad un'altra dieci volte più
grande si viene trasportati fino ai confini dell'universo, al momento in cui la luce che ne viene emessa non esisteva ancora. Impariamo qui a conoscere le galassie, le nebulose e gli ammassi stellari che ci guardano ammiccanti dal passato. 

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In realtà durante la stagione estiva, quando alle 19 il sole è ancora alto il primo momento di studio riguarda proprio l'osservazione del nostro astro e delle sue macchie. Torneremo tra qualche mese per farne esperienza.
 
Un secondo momento di informazione è stato una sorta di JT, di telegiornale con le attualità astronomiche del momento. Abbiamo così ricordato quello che è successo e succederà a breve nel settore della ricerca astronomica e spaziale.
L'allineamento di 5 pianeti visibili dalla terra per un mese, Plutone sorvolato da una sonda il 14 luglio scorso, la prossima messa in orbita attorno a Cerere da parte della sonda Dawn e la scoperta di un nuovo pianeta nel sistema solare. 
 
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E poi ancora la missione di Philae sulla cometa e la recentissima conferma dell'esistenza delle onde gravitazionali.
 
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Una seconda lezione ci ha fatto viaggiare tra i vari pianeti del sistema solare. Siamo passati dall'incredibile escursione termica di Mercurio (+400/-200° C circa) all'atmosfera infernale di Venere e alle rocce ferrose di Marte. Giove e Saturno con i loro satelliti e anelli, Urano e Nettuno.

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Segue una seduta al planetario, durante la quale le costellazioni del momento saranno il pretesto per capire come gli antichi osservavano il cielo ad occhio nudo.

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Torniamo infine all'osservazione della volta celeste.

I due animatori rispondono in modo molto preparato alle nostre domande e Samantha è davvero istrionica, aggiungendo tutta una serie di miti che ci spiegano il motivo per cui determinate costellazioni, rappresentanti personaggi mitologici, si trovino in un punto o nell'altro del cielo o addirittura spariscano sotto la linea dell'orizzonte celeste quando altri personaggi improvvidamente vi appaiono.
Unendo mitologia, etimologia e scienza questa relatrice è stata in grado di raccontare in modo accessibie al pubblico variegato e di tutte le età che aveva di fronte leggi fisiche anche molto complesse, facendo capire anche a chi si sente sicuro di quello che sa che spesso le nostre certezze si fondano su assiomi per nulla scontati, per la scoperta dei quali dobbiamo ringraziare gli antichi che ci hanno preceduti.

Mi ha fatto ricordare che la scienza è sempre umile. Grazie Samantha.

Eccoci dunque a immaginare il Leone che si impadronisce della Luna.

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Orione nelle vesti di cacciatore, i Gemelli, il Toro e la costellazione del cane

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con tutte le storie legate ai personaggi che nell'antichità facevano del cielo un luogo abitato, ma soprattutto ordinato, dallo spazio tracciabile e cui i miti davano un senso.

Assieme all'Orsa maggiore e all'Orsa Minore nel cielo è la costellazione di Orione che spicca di più: persino nella foto a mano libera che ho fatto io si distinguono il colore rosso di Betelgeuse e quello azzurro di Rigel

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Betelgeuse è infatti una gigante rossa di dimensioni enormi: se il sole avesse la sua stessa grandezza arriverebbe fino all'orbita di Marte. Me essa è poco densa e il suo colore rosso indica appunto una temperatura più bassa, non solo di quelle che appaiono blu, ma anche del Sole che è una nana gialla. 
Rigel è invece una supergigante blu, caldissima e dal diametro pari a  50 volte quello del Sole.

Sotto le stelle della cintura la nebulosa di Orione è chiaramente visibile al telescopio.
Più ad ovest ben visibili anche le sette Pleiadi.

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La serata è terminata alle 23 circa. Durante le dimostrazioni è prevista una pausa per consumare un pasto al sacco portato da casa o un sandwich acquistato sul posto, previa prenotazione.

Il calendario delle manifestazioni è presente sul sito www.astrorama.net, dove è necessario anche registrarsi per effettuare le prenotazioni ai vari eventi.