Previous month:
October 2015
Next month:
December 2015

November 2015

L'oro di Saint-Tropez (tramonto servito con contorno bretone)

I tramonti in questa stagione si sa sono sempre mozzafiato sulla Costa Azzurra.
Saint-Tropez non è certo da meno (cliccare per credere) e anche questa volta le facciate color ocra rivolte ad ovest sul suo porto si sono colorate delle tinte più calde e dorate che il sole potesse inventarsi, mentre scendeva dietro le colline dell'entroterra.

image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
Ma c'è un altro oro di cui si può godere sulle banchine del porto. 
E' quello delle crêpes e del sidro che si possono gustare alla Crêperie Bretonne che si trova proprio in fondo al porto, prima del lungo molo che lo chiude a sud.

image from www.flickr.com
Un locale davvero piacevole, un po' in disparte rispetto alle ampie e più turistiche terrazze che lo precedono.
Più intimo e raccolto, l'atmosfera qui è calda come i raggi dell'ultimo sole, ancora tiepidi nonostante si sia a novembre inoltrato.

image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com

image from www.flickr.com
image from www.flickr.com

Consigliatissimo se amate le galettes salate al grano saraceno o le classiche dolci. La scelta è davvero ampia e il sidro buonissimo, fresco e leggero.

image from www.flickr.com


Sentier littoral de Saint-Tropez

La penisola di Saint-Tropez non è solo quel lembo di terra che separa la celebre cittadina sul golfo omonimo dalle spiagge sabbiose di Pampelonne, non è solo il sito prestigioso su cui sorgono incredibili ville prospicenti il mare, ma è anche un luogo dalla natura selvaggia attraversato da bei percorsi per incantevoli randonnées e passeggiate tra la terra e il mare.

Il percorso completo (in rosso nella mappa), di circa 18 km, prevede 5 ore di camminata, ma esistono un paio di varianti più brevi, con partenza dalla città o dalla baia des Canebiers.
Per questa volta, vista l'ora tarda, siamo partiti per l'appunto da quest'ultima addentrandoci solo alla scoperta della parte di percorso che costeggia il mare, ma torneremo senz'altro per arrivare almeno al Cap des Salins e tornare al Chemin des Canebiers attraverso l'interno (parte blu del percorso). 
A meno che non abbiamo voglia di arrivare fino alla Thaiti plage per poi attraversare la pineta per la Route du Pinet, chissà.

Il Chemin des Canebiers prende il nome dal canneto che costeggia questa rada, su cui si trovano anche delle belle spiagge selvagge.


image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
All'inizio della passeggiata si passa davanti alla Madrague, la villa di BB, riconoscibile da un piccolo ma eloquente dettaglio, proprio a fianco dell'ingresso.

Usciti dal canneto ci si trova immersi nella tipica macchia mediterranea.

image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com

image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
Nonostante il sole già così basso, l'aria limpida e cristallina di novembre ci ha regalato scorci bellissimi sul mare. 


image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
Presto le giornate torneranno ad allungarsi.


Cap Moderne

image from www.flickr.com
Come può un piccolo lembo di terra piuttosto scosceso tra Cap Martin e Monaco, che scivola dolcemente verso il mare chiuso tra la suddetta penisola, la ferrovia che taglia la montagna su cui sorge Roquebrune e il golfo della plage du Buse, riunire nello spazio di pochi anni alcuni dei nomi più emblematici dell'architettura moderna?

image from www.flickr.com

image from www.flickr.com

 image from www.flickr.com
Certo, Eileen Gray era la compagna di Jean Badovici e Le Corbusier, che amava questa parte del Mediterraneo aveva fatto nel frattempo conoscenza con Thomas Rebutato, ma fu senz'altro anche il caso a metterci lo zampino, visto che Eileen si era indirizzata in un primo tempo verso Saint Tropez per costruire la sua Villa E-1027, che divenne poi un vero manifesto dell'architettura moderna.

image from www.flickr.com
Sullo stesso sito, a distanza di poche decine di metri e pochi livelli di terrazzamenti si trovano oggi, infatti, anche il bar ristorante l'Etoile de mer, allora proprietà di Thomas Rebutato e il Cabanon con le unità di campeggio di Le Corbusier.

Site-terrain-800_n2Cc0ML
Tra il 1926 e il 1929, Eileen Gray, decoratrice e designer, sperimenta con la Villa che costruisce assieme al compagno Jean Badovici, una nuova architettura.

Il nome di questa residenza per le vacanze nasce dalla fusione dei nomi dei due creatori E per Eileen, 10, come la decima lettera dell'alfabeto (J di Jean) 2, la seconda (B di Badovici) e 7 la settima (G di Gray). 
Vera icona dell'architettura moderna, la villa E-1027 fu la prima creazione architetturale di Eileen Gray e testimonia della sua riflessone attenta nel disegno di ogni singolo dettaglio. Ha valore di manifesto tanto per l'architettura stessa, quanto per l'arredamento, mobile e fisso, i lampadari e le decorazioni.

image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
La villa è piccola ma ognuno deve poter essere libero e indipendente. 
L'ingresso è anche l'inizio di un percorso che si vuole ordinato e che prevede sensi unici, sensi vietati e indicazioni su dove si trovano gli oggetti.
Importante anche la possibilità di sfruttare lo spazio in modo organizzato, per questo inventa dei mobili molto funzionali di cui cura ogni dettaglio. 
La sua creatività si esprime al meglio laddove dà vita ad oggetti trasformabili, che rivisitano i modelli di costruzione canonica per acquisire più funzionalità.
Tavoli allungabili, cassetti pivotanti, specchi scomponibili, pareti divisorie attrezzate sono solo alcune tra le sue invenzioni più geniali.

Nel salone al piano terra troviamo le riproduzioni delle sue creazioni più celebri, la poltrona "Transat"  e quella "Bibendum", la panca "Roquebrune" in pelle nera e acciaio cromato, il tappeto " Marine d'abord" e molti altri oggetti, le cui copie sono tuttora in vendita presso Aram.
Altri mobili sono integrati, come la testiera del divanetto nel salone o i cassetti rotanti vicino allo specchio "Satellite" della camera degli amici.

image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
Il giardino a terrazze a sud-ovest diventa un salone esterno protetto dai pini marittimi. La piscina originariamente non c'era e la zona era dedicata a solarium.

image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
Le pareti della villa furono concepite bianche da Eileen e solo in seguito furono affrescate da Le Corbusier. Egli soggiornò nella villa a più riprese tra il 1938 e il 1939 realizzando le pitture con l'incoraggiamento iniziale di Badovici che solo in seguito all'incrinarsi della loro amicizia minacciò di distruggerle.
Danneggiate durante la guerra furono restaurate dallo stesso Le Corbusier nel 1949 e nel 1963. Quelle che rimangono ora sono satate restaurate dall'Associazione o sono in corso di restauro.
 
Sul terreno confinante con la villa si trova il bar ristorante Etoile de Mer. Con la sua terrazza panoramica sul mare e il suo giardino terrazzato rappresenta bene il modo di vivere mediterraneo.

image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com

E' dapprima un capanno per riporre le canne da pesca quello che Thomas Rebutato costruisce nel 1947 sul terreno vicino alla Villa E-1027. Nel 1949, terminata la sua attività di idraulico lo trasforma in bar-ristorante. Le Corbusier ne divenne uno dei primi clienti e vi realizzò le pitture murali che ornano la facciata e un muro della camera.
 
image from www.flickr.com
Prototipo di un ambiente minimalista, l'Etoile de Mer in origine comprende una stanza principale con cucina, dei WC e una camera. Dalla parte del mare una porta finestra si apre su una terrazza su cui dà anche la finestra della camera.

In seguito Thomas Rebutato ha ingrandito il ristorante e ornato il bancone e i muri con suoi dipinti.
image from www.flickr.com


E' come prolungamento del ristorante che il celebre architetto costruisce nel 1952 il suo celebre Cabanon, il capanno in legno per le vacanze, costruito per la moglie.
Anche se di dimensioni modeste questo capanno è una sorta di modello per le ricerche sul sistema di proporzioni chiamato Modulor. 

image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
L'originalità del capanno è quella di associare la rusticità alla funzionalità, caratteristica principe per gli architetti del movimento moderno.
Per questo è essenziale la definizione di una cellula abitabile ridotta a uno spazio minimo che possa riunire molteplici funzioni. 
Sotto il tetto a uno spiovente del capanno sono così concentrati in una cellula quadrata di 3,66 m x 3,66 m x 2,26 m di altezza un angolo da lavoro, uno per il riposo, delle toilettes, un lavabo una tavola, degli spazi contenitivi per gli oggetti e un attaccapanni.
La struttura e tutti gli elementi in legno, fabbricati in Corsica dall'impresa Barberis, furono assemblati sul posto come pezzi di un gioco di costruzioni.
All'interno gli elementi dei mobili sono pieni di ingegnosi sistemi per separare gli spazi e le attività e per facilitare la sistemazione degli oggetti.
Le pitture murali che ornano l'entrata e le due persiane pieghevoli, il pavimento di parquet giallo e i pannelli colorati del soffitto contribuiscono all'armonia di un insieme sobriamente allegro.
A fianco del capanno un carrubo, che ne appare indissociabile. Qui sotto Le Corbusier prendeva la doccia, in perfetta osmosi con la natura.

image from www.flickr.com
image from www.flickr.com

Da uno scambio epistolare con il costruttore si capisce che l'architetto aveva ipotizzato una costruzione in serie di questo prototipo, in legno o in metallo: Attualmente, ormai riconosciuto come un manifesto dell'architettura moderna, ne esistono due riproduzioni, regolarmente esposte attraverso il mondo.

Nel 1956 come contropartita per il terreno del capanno, Le Corbusier fece costruire per Thomas Rebutato cinque "Unités de camping" concepite come un prototipo di abitazioni per vacanza. L'interno riprende alcuni principi del Capanno: spazio ridotto sfruttato al massimo, colori vivaci e uso del legno.
Costruite su una struttura a palafitta (sotto la quale inizialmente era allestito il terreno per il jeu de boules) rappresentano la realizzazione delle sue ricerche sulle abitazioni modulari per le vacanze, adatte a un turismo balneare di massa.
Ognuna può ospitare due persone in 8 m2

image from www.flickr.com
image from www.flickr.com

image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
Il ristorante l’Etoile de Mer chiuse un po' prima della morte di Thomas Rebutato nel 1971.
Nel 2000, per preservare l'integrità del luogo, il figlio Robert fece dono del ristorante e delle Unità di Camping al Conservatoire du littoral, che è ormai proprietario dell'insieme del sito, ribattezzato "Cap Moderne", aperto al pubblico nell'aprile di quest'anno.

Le visite si fanno su prenotazione, dal primo novembre solo nel week end, ma il 13 dicembre è prevista una nuova chiusura al pubblico della Villa, per ulteriori lavori di ristrutturazione.

 

 


 


Sentier du Cap du Dramont

Questo è uno dei più bei percorsi di trekking che si possano fare qui sulla Côte d'Azur. 
Che si parta dalla Plage du Camp Long, verso la rada di Agay, o da quella del Débarquement, sul lato opposto del Cap du Dramont, questa passeggiata di 4,5 km per una durata di 2/3 ore totali nel suo ideale tracciato ad anello offre panorami di una bellezza unica immersi nella natura incontaminata del parco.

Screen Shot 2015-11-09 at 23.14.18
Noi siamo partiti dalla Plage du Débarquement, così chiamata perché vi ebbe luogo lo sbarco degli alleati in Provenza nel 1944.

image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com

Il Cap du Dramont arriva a 200 m di altitudine e si trova di fronte all'Ile d'or, isola privata dominata da un'originale torre quadrata costruita in stile medievale.

Antico vulcano, al Cap du Dramont del fuoco che nutriva le sue viscere è rimasto oggi solo il colore, quello della roccia rossa, la riolite, che gli dona quell'aspetto magico e un po' irreale in netto contrasto con il blu del mare e del cielo e con il verde della macchia mediterranea.

image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com

Partendo dalla Plage du Débarquement dopo pochi minuti si arriva al Porto di Poussaï; da lì se si tiene la destra si imbocca il sentiero più prossimo al mare, mentre l'altro si collega in modo più diretto alla Plage du Camp Long. Il primo è decisamente consigliabile, perché
 permette di godere di magnifici paesaggi a strapiombo sul mare.

image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
La costa selvaggia nasconde numerose calanques, la prima è quella di Poussaï, vicina all'omonimo porto, ma è proseguendo che si incontrano i paesaggi spettacolari della Pointe de l'Esquine de l'Ay e della Pointe du Dramont, con i loro speroni rocciosi che sorgono dalle acque come cattedrali naturali.


image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
Su queste rocce rosse ci siamo regalati una prima sosta pic-nic e bronzette, in questa domenica di novembre decisamente mite e soleggiata.


image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com

Una seconda pausa altrettanto soddisfacente al lato opposto del capo, alla Plage du Camp Long, una piccola baia riparata, uno specchio d'acqua bassa, ferma e di conseguenza ancora tiepida che ci ha regalato un bagno rinfrescante nell'ultima ora di sole utile di queste giornate autunnali già così corte.


image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com

image from www.flickr.com
Il ritorno l'abbiamo fatto ancora passando dal mare, troppo bella la vista per non goderne una volta di più, e l'arrivo alla spiaggia di partenza ci ha regalato un fantastico tramonto dorato.

image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com

 


Un'altra mattina speciale con Delphine

Un'altra domenica nel Var, un'altra mattinata passata in compagnia di Delphine, in quel paradiso di rocce rosse e acque blu che è la zona dell'Estérel nei pressi di Agay.

Soprattutto un altro corso intenso, benefico e rigenerante per il corpo e per la mente, guidati dalla voce dolce, dalle indicazioni precise e dalle mani esperte di questa piccola grande insegnante, che sa regalarci ogni volta il meglio di sé e della sua competenza.

Ok, la levataccia la domenica mattina per essere ad Agay alle 10 all'inizio ti pesa un po', ma poi....

...poi arrivi qua

image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
e ci arrivi quando ancora l'aria profuma di mattino, quando in quel paradiso l'unico rumore è quello delle onde e degli uccellini, misto al vociare in lontananza di chi si prepara al pic-nic sulla spiaggia e quando la luce del sole sa ancora di latte appena tiepido.

image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
L'appuntamento è alla plage du débarquement, al Cap Dramont, tra Agay e Saint-Raphaël. Di fronte l'île d'or, con la sua originale torretta, domina l'orizzonte.

Una terrazza vista mare è quella che ci aspetta per il nostro corso: un'ora e mezza di tecniche miste, con posture yoga, esercizi pilates e la novità del garuda, seguiti da stretching e rilassamento finale.
Una pura meraviglia.


image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com
image from www.flickr.com

Delphine è davvero adorabile, non manca mai di pensare a regalarci una piccola dolcezza al termine del corso.
Bibita rinfrescante e torta leggera faite maison, questa volta, a coronamento dell'intenso lavoro.

image from www.flickr.com
Grazie Delphine! speriamo di poter ritornare al più presto!