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May 2015

Esterel Paddle Concept by Delphine

Delphine is back!
Dopo un'assenza di un paio d'anni, durante i quali ha girovagato un po' tra la Francia e l'Australia, questa piccola grande istruttrice di fitness è tornata a praticare le sue attività nella baia di Agay. 
Specializzata in varie discipline che vanno dalla danza al pilates, dopo averci fatto scoprire le randonnées in kayak lungo le coste dell'Esterel, questa volta ha deciso di farci innamorare del Paddle e del Paddle yoga.
L'ampia tavola per escursioni a filo d'acqua, che da qualche anno sta prendendo sempre più voga, richiede già di per sé un'ottima stabilizzazione con coinvolgimento della muscolatura profonda; si pagaia infatti restando eretti in equilibrio su una superficie instabile ed ogni torsione, ogni movimento -dovuto al percorso o al moto ondoso- implica il reclutamento di gran parte dei muscoli stabilizzatori, rivelandosi un allenamento molto efficace per rafforzare la nostra postura.

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Non c'è da stupirsi, date queste premesse, che una delle evoluzioni naturali di questo sport sia il suo abbinamento con discipline come il pilates e lo yoga che mirano per l'appunto a migliorare proprio queste capacità.
Equilibrio, fissazione delle articolazioni con implicazione della muscolatura profonda, mantenimento delle posizioni in instabilità, sono tutte sfide il cui compimento viene reso ancor più difficile per il fatto di trovarsi nella situazione di precarietà per eccellenza: quella di una superficie galleggiante mossa dalle onde del mare.
Il corso che propone Delphine unisce tecniche del pilates con respirazione toracica e tenuta addominale costante, a numerose asana dello yoga, che amplificano per lo più lo stato di disequilibrio, costringendo ad attivare muscoli che spesso non sapevamo neanche di avere!

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L'esperienza sarebbe di per sé magnifica anche se fosse svolta in una piscina, ma..... ma qui siamo nella baia di Agay, circondati da una natura meravigliosa: le rocce rosse dell'Esterel ci fanno da corona mentre galleggiamo su acque verdi e cristalline e i profumi sono quelli della vegetazione selvaggia che ci circonda.

Durante più di una posizione la serenità era tale che l'impulso era quello di praticare ad occhi chiusi, ma come riuscirci quando davanti a te si apre uno spettacolo simile?

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La base di partenza è la spiaggia della Baumette, poco lontana da quella principale di Agay, una spiaggia più piccola e lontana dal traffico, sulla quale si trova l'ottimo ristorante con terrazza Agathos e il punto di noleggio kayak e paddle.

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I corsi di Delphine non hanno un calendario fisso, dipendendo, per ragioni facilmente intuibili, soprattutto dallo stato del mare, ma la programmazione si può facilmente seguire sulla pagina Facebook dedicata.

E' un'attività che consiglio a tutti, sia che si abbia già un'infarinatura di yoga o pilates, sia che si sia dei completi neofiti: Delphine adatta i suoi corsi allo stato di allenamento dei partecipanti, rendendoli per chiunque un esperienza unica.


I giardini della Villa Ephrussi de Rotschild

Era novembre, anche se non sembrava affatto, all'epoca della nostra ultima visita alla Villa Ephrussi de Rotschild. Qualche giorno prima però c'erano stati dei temporali dagli esiti funesti per le fontane danzanti del giardino alla francese, ma la gentilezza e la professionalità della fondazione Culturespaces, che cura, tra molti altri, anche questo splendido sito artistico di Francia, ci ha permesso di godere una volta di più dello spettacolo dei giardini che circondano la celebre villa di Cap Ferrat.

Sono 9 dallo stile molto differente e si estendono sui due versanti del promontorio dominato dalla villa, costituendo l'ideale ponte del metaforico vascello "Ile de France" tanto amato dalla baronessa Beatrice.

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In questa visita primaverile sono i fiori ad essere protagonisti incontrastati.
Il Giardino di Sèvres costiutisce una piacevole terrazza per il salone da tè e la scalinata che lo costeggia è preambolo allo spettacolo che ci aspetta lungo il versante della rada di Villefranche.

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Con il Giardino Spagnolo si entra in una vera e propria scenografia strutturata: una grotta con fontana ci fa penetrare sotto delle arcate ombrose che circondano un patio attraversato da un corso d'acqua. Marmo rosa e intonaco ocra costituiscono quinte dai colori caldi per lo spettacolo offerto da datura, calle e caprifoglio. Melograni e sterlizie, papiri e filodendri circondano il bacino generato dalla fontana del delfino.

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Da qui si passa al giardino Fiorentino, che è in realtà ciò che resta del vasto giardino all'italiana voluto dalla baronessa Beatrice: una grande scala a ferro di cavallo circonda una nicchia con angelo neoclassico. E' il regno di filodendri e giacinti d'acqua. 

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Proseguendo lungo il viale fiorentino, fiancheggiato da cipressi, si arriva al Giardino Lapideo. Un insieme di oggetti d'arte dalle origini più disparate riposano sotto un albero della canfora in mezzo a ricchi cespugli di azalee, camelie  e rododendri.

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L'ingresso nell'ombroso giardino Giapponese, concepito dal professor Shigeo Fukuhara, ci immerge in un'atmosfera zen: un bacino con carpe koi, circondato dagli iris, azalee attorno ai tempietti, bambù che fiancheggiano i piccoli ponti e soprattutto l'acqua, sono le caratteristiche di questo regno.

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Il giardino Esotico è uno dei più spettacolari con i suoi cactus giganteschi; le agavi enormi, i fichi d'India, i grusoni spinosi (i cosiddetti "cuscini della suocera") e i grappoli arancio dei fiori d'aloe ne fanno un ambiente ricco ed elaborato, in netto contrasto con la pace del vicino roseto.

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Posto al culmine dell'originario sperone roccioso che ospita i giardini, il roseto è un mondo a parte. Sono cento le diverse varietà di rose che vi crescono, una delle quali porta il nome della baronessa.

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Sul fianco ad est si estende il giardino Provenzale, con gli olivi, i pini marittimi, la lavanda e gli agapanti, che restituiscono all'aria gli intensi profumi tipici di Cap Ferrat.

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Dulcis in fundo si arriva al giardino alla Francese. Si trova di fronte alla villa, la cui facciata con loggia estende la sua vista sulla vasta area ordinata geometricamente che si protende verso la piccola altura. Qui il tempio dell'Amore domina le cascatelle che si immettono nei grandi bacini con le fontane. Fiori di loto e ninfee fioriscono in estate sulle acque. Le aiole sono decorate da grandi vasi di stile rinascimentale, mentre le palme e le agavi danno unA nota esotica all'insieme.
Dei giochi d'acqua musicali sgorgano ogni 20 minuti dalle fontane.

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Bellissimi e questa volta perfettamente funzionanti!

 


Formula E - 1° Monaco ePrix

La Formula E, il nuovo campionato della FIA che mira a rendere più dinamico il mercato delle vetture elettriche, è sbarcato sabato scorso a Monaco. 

Le strade del Principato, già allestite per accogliere il Gran Premio che vi avrà luogo dal 21 al 24 maggio prossimi, hanno visto sfrecciare, su un percorso più breve di quello classico, dei fantastici bolidi ad alimentazione completamente elettrica.

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Il solo modello ad essere omologato per questa prima stagione è la Spark-Renault SRT 01E. Sono 40 i piloti a far parte del Drivers' Club, tra essi troviamo ex piloti di Formula 1 come Jarno Trulli, Bruno Senna, Nelsinho Piquet, Sébastien Buemi, Nick Heidfeld, Franck Montagny, Jerôme D'Ambrosio, ma anche altri piloti provenienti da altre categorie, come Sam Bird, Stéphane Sarrazin e Nicolas Prost.

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Il campionato, per piloti e per squadre, ha debuttato nel settembre scorso a Pechino e farà tappa in 10 città tra le più emblematiche al mondo. Questa di Monaco è la settima.

Dieci squadre, ognuna composta da due piloti, si sfideranno al volante di monoposto elettriche che possono superare i 225 km/h.

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La giornata cominciata con le qualificazioni prevedeva numerose animazioni e dimostrazioni di mezzi elettrici. All'eVillage allestito sul Quai Antoine 1er trovano posto numerosi stand e attrazioni, compresi gli incontri con i piloti. 

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Il percorso Monegasco, modificato e abbreviato per l'occasione, continua a prevedere la zona della piscina e la curva della Rascasse.

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La peculiarità di questo tipo di gare è senz'altro il diverso impatto sonoro: il rombo assordante dei motori è sostituito da un sibilo molto futuristico e il relativo silenzio che ne consegue è sfruttato per animare la gara attraverso un DJ, anzi un EJ, che sottolinea i passaggi più salienti con musiche adeguatamente ritmate. 

 


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La gara è stata vinta da Sébastien Buemi, su eDams Renault. Autore della pole position continua a imporsi sui concorrenti dopo i 47 giri del percorso corrispondente alla parte bassa del GP di Monaco. 

Seguono sul podio i brasiliani Lucas Di Grassi (Audi Sport ABT) e Nelson Piquet Jr (NEXTEV Racing).

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La scuderia monegasca Venturi piazza i suoi due piloti al 7° (Stéphane Sarrazin) e all'11° posto (Nick Heidfeld).  

Prossima tappa l'ePrix di Berlino il 30 maggio.