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November 2014

Le Cocodile fête ses 15 ans

Quasi 4 anni dopo i festeggiamenti per il rinnovamento completo del locale, il Cocodile torna ad offrire una serata speciale ai suoi amici e clienti, in occasione del compimento dei suoi 15 anni di vita. 
Un cocktail con ricco buffet, champagne e vini, musica e buona compagnia nell'ambiente rilassato che contraddistingue da sempre questo che è uno dei ristoranti più gradevoli della Promenade des Anglais per cucina e atmosfera.

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Cento di questi giorni, quindi, al Cocodile! E soprattutto cento di quei deliziosi piatti che siamo abituati a gustare ai suoi tavoli!

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Les Distilleries Idéales à Nice

Mai nome mi è sembrato più adatto di quello scelto per questo pub che si trova al 24, rue de la Préfecture a Nizza, giusto all'ingresso dell'intricato dedalo di ruelles del Vieux Nice. Varcare le porte delle Distilleries Idéales significa infatti entrare in un ambiente ideale, onirico; la sua struttura si direbbe quasi il progetto di un architetto sognatore, che nel realizzarlo ha seguito le sue visioni e le sue ossessioni, trasformandole in fiaba. 

L'allestimento e la decorazione sono opera dell'artista nizzardo Ramon Tourné, che ha qui riunito un insieme apparentemente disomogeneo di suppellettili e oggetti più svariati: statue e lampade di ispirazione ecclesiastica, affreschi, quadri, bolle di luce, oggetti antichi, cappelli di panama e soprattutto macchinari. Osservando meglio, infatti, si ritrovano in questo insieme bizzarro alcuni leit motiv ricorrenti, tra cui la passione per i congegni meccanici, come gli ingranaggi che azionano i ventilatori, o il voltmetro sopra alla cassa e le stampe con progetti di macchinari ogni tipo. Non si finisce mai di osservare tutti i dettagli di questa decorazione raffinatissima e davvero originale, che riporta, nell'uso dei materiali (ferro battuto, legno, ceramica e vetrate) e nelle volute allo stile Art Nouveau e al primo Novecento.

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La scelta dal punto di vista delle consumazioni è molto ampia (numerose birre -alla spina e non- cocktail della casa, vini e stuzzichini) e il prezzo decisamente conveniente, soprattutto nell'orario dell'happy hour dalle 18 alle 20.

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Da visitare assolutamente se ci si trova nei paraggi.


Expo Photo au Nice Cat's Café

Cosa c'è che più di un gatto si presti ad essere fotografato? La felinità, si sa, è sinonimo di bellezza, ma non solo: buffi, meditabondi, sornioni, curiosi, il repertorio delle loro espressioni è davvero grandioso!
E, dovendo esporre delle foto feline, quale posto migliore del Nice Cat's Café, che ha da poco aperto le sue porte in rue Vernier 1 bis qui a Nizza?

 Un chat, c'est l'un de meilleurs sujet à photographier. Félinité est synonyme de beauté, mais pas seulement que ça: drôles, curieux, pensifs, le répertoire de leurs expressions est surprenant!
Et quel meilleur endroit pour exposer des photos de chats que le Nice Cat's Café, qui vient d'ouvrir ses portes au 1bis, rue Vernier à Nice?

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Detto, fatto! Se siete di passaggio per la rue Vernier, date un occhio alle pareti dell'entrée des artistes del locale: una rassegna di musi, baffi, zampette e pellicce multicolori vi darà il benvenuto, oltre che dal vivo, anche dalle immagini da me scattate ad alcuni di "questi amori", per usare le parole della stessa Ann, che è pronta ad accogliervi per farvi degustare un ottimo tè con i pasticcini.

Si vous avez l'occasion de passer par là, jetez un coup d'oeil aux murs de l'"entrée des artistes": une collection de museaux, moustaches, petites pattes et fourrures multicolores vous donnera la bienvenue en vrai et en portrait. Et surtout, vous pourrez aussi profiter d'un superbe goûter que Ann aura le plaisir de vous proposer.
(mar-sam 10-19)

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Ginger, peraltro, dice che il ritratto di un Gatto è sempre e comunque una magnifica idea regalo per Natale.

Ginger vous rappelle aussi que le portrait d'un chat est toujours une magnifique idée cadeau pour Noël.

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Ritorno a Villa Ephrussi de Rothschild

Ebbene sì, se quella dei sette anni è per alcuni la scadenza della crisi, quella dei quattro deve per forza segnare il ritmo del ritorno. Almeno per me.
Quattro anni sono infatti passati dalla nostra prima visita alla splendida Villa Ephrussi de Rothschild, che, con i suoi sontuosi giardini, sorge a Cap Ferrat e precisamente sulla cresta della sua parte più stretta, in modo da fornire a chi vi si trova una vista mozzafiato su entrambi i versanti della penisola, la rada di Villefranche e il golfo di Beaulieu.

Qui il reportage fotografico di allora. Era ottobre, ma i giardini erano ancora molto fioriti. Per contro questa volta, anche se con meno fiori, abbiamo potuto beneficiare di un tempo splendido con una luce cristallina e radente che ne ha reso comunque spettacolare la visita.

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La realizzazione dei 4 ettari di giardini durò ben 7 anni (dal 1905 al 1912) e richiese lavori ingenti di smantellamento del fondo roccioso, per mettere a livello il suolo e creare i terrazzamenti. Nel 1912, quando fu inaugurata la Villa, in realtà erano terminati solo quelli visibili da essa, cioè i Giardini alla Francese. Gli altri giardini tematici furono pronti solo dopo il 1934 (data della morte di Béatrice) per opera di Louis Marchand, una volta che la Villa fu donata all'Académie des Beaux-Arts.

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Il Giardino à la Française, ornato di cascate e bacini d'acqua, fu concepito dalla baronessa come l'ipotetico ponte di una nave con il tempio dell'Amore a prua. Alla Villa stessa aveva dato il nome di "Ile de France" come la nave da crociera su cui aveva fatto un viaggio memorabile.

Ricco di olivi centenari, cipressi e pini marittimi il parco e il grande bacino d'acqua la sera venivano illuminati, creando un magnifico gioco di luci e riflessi. E' ornato da grandi vasi del Rinascimento italiano e i suoi bacini sono oggi allietati da giochi d'acqua musicali che si susseguono ogni venti minuti.

 

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Proseguendo la visita sul versante di Villefranche troviamo dapprima i due giardini Spagnolo e Fiorentino. Il primo dei due ha l'aspetto di un patio coperto attraversato da un piccolo canale e ricco di piante e rampicanti. Muri color ocra e arcate, pergole di rampicanti e la grotta con la fontana creano un ambiente ombroso e riparato.

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Il secondo è ciò che resta del vasto giardino all'Italiana di Béatrice: una grande scalinata a ferro di cavallo che racchiude in una nicchia centrale un angelo in marmo neoclassico.

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Si incontrano poi il Jardin lapidaire e quello Giapponese. 

Il primo, in forma di quadrilatero ombroso, ospita bassorilievi e gargoils provenienti da edifici civili e religiosi, che danno vita a uno spettacolo singolare. Esso accoglie tutte le opere d'arte che non potevano trovar posto all'interno della villa: fontane, capitelli, bassorilievi medievali e rinascimentali, grottesche in pietra e gnomi provenzali.

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Nel giardino Giapponese, dove l'acqua è onnipresente, troviamo i capitelli in legno, il ponte, le lanterne, tutti simboli della cultura giapponese. E' stato interamente restaurato nel 2003 grazie a una donazione della Nippon TV.

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Si passa in seguito ai Giardini Esotico e Provenzale. Il primo è il regno delle piante grasse e dei cactus; i suoi sentieri ripidi e sinuosi sono circondati da agavi e piante succulente che hanno raggiunto altezze davvero considerevoli. Quelli del giardino provenzale corrono invece tra gli olivi e i pini, in mezzo alle lavande.

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La roseraie, che si trova sulla punta dello sperone roccioso è la dimora di un centinaio di varietà differenti di rose; una di esse prende il nome della baronessa.

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Béatrice, nata nel 1864, è figlia del barone Alphonse de Rothschild, banchiere e gran collezionista d'arte. A 19 anni sposa Maurice Ephrussi, banchiere parigino di origini russe, di 15 anni più vecchio e amico dei genitori; ma il matrimonio si rivela presto un disastro, anche a causa dei debiti di gioco del marito. Nel 1904 Béatrice vince la causa di divorzio, l'anno dopo il padre muore e lei eredita un'immensa fortuna. E' a quest'epoca che decide di far costruire la Villa Ephrussi de Rothschild, che diventerà la sua residenza invernale dal 1912.

La facciata nord evoca i palazzi italiani, nel cortile un pozzo veneziano e una fontana con una Venere.

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La facciata sud, estremamente simmetrica, è la più ricca di riferimenti alle scuole fiorentine e veneziane.

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L'interno si divide in spazi dedicati al ricevimento: il Patio, la cui architettura è ispirata a quella delle ville del Rinascimento italiano; la sua decorazione comprende elementi provenienti da chiese o conventi, spezzando così il ritmo di quella delle altre stanze.

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Il Grand Salon, il più sontuoso della Villa, dà sulla baia di Beaulieu, ed è la più perfetta dimostrazione del gusto di Béatrice per il XVIII secolo e la sua raffinatezza. Il soffitto è decorato con una tela del Tiepolo, recentemente restaurata. Il Petit Salon, concepito per i dopo-pranzo, decorato con arazzi del XVIII secolo, contiene tele preziose e mobili appartenuti a Maria Antonietta.

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Proseguendo si entra negli appartamenti privati di Madame Ephrussi, cominciando dal Boudoir, dove la baronessa scriveva o riceveva le amiche più intime, per passare poi alla camera, la cui rotonda vetrata dà sulla rada di Villefranche e poi al guardaroba e al bagno.

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La sala da pranzo è quella che conserva oggi le collezioni di porcellana francese di Béatrice, considerata una delle più ricche al mondo. Quelle qui racccolte provengono tutte dalla Manufacture royale de Sèvres. ll salone successivo, detto delle Porcellane, raccoglie invece quelle provenienti dalla Manufacture de Vincennes.

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La visita prosegue al primo piano (che quattro anni fa non era visitabile) con la Chambre Directoire, dal decoro ispirato a motivi pompeiani (particolarmente in voga nel periodo del Direttorio) e poi con la Chambre bleue.

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Segue il Salon des porcelaines de Meissen, dedicato alla presentazione delle porcellane tedesche che prendono il nome dalla celebre manifattura sassone che le produceva dall'inizio del XVIII secolo. 
Nella vetrina molte statuette ricordano il gusto dell'epoca per le cineserie e l'oriente.

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Il Salon des tapisseries prende il nome dagli arazzi che ornano le sue pareti, una delle quali di quasi 20m², proveniente dalla Manufacture royale des Gobelins, rappresenta l'omaggio di Bacco ad Arianna.
 
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Il Salon des singes prende il suo nome dalla decorazione, in cui il motivo della scimmia è onnipresente. Era un tema molto alla moda nel XVIII secolo e Béatrice stessa ne possedeva due esemplari come animali da compagnia.

Il Salon chinois conserva le cosiddette "cineserie", oggetti che arrivano in Francia a partire dal XVII secolo grazie agli ambasciatori del Siam come regali per Luigi XIV.

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Il Salon Fragonard conserva i disegni firmati da Jean-Honoré Fragonard, pittore del XVIII secolo particolarmente amato da Béatrice.
Collezionista e amante dell'arte, alla sua morte Béatrice lascerà più di 5000 opere à l'Académie des Beaux-Arts.

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La vista del tramonto sulla rada, quella, è rimasta a noi.

 


Monte Carlo Nights (4 years later)

Quattro anni sono passati dalla nostra ultima visita serale a Maurizio Di Maggio in radio.
Monte Carlo è sempre uguale, con le luci dei palazzi che si riflettono nel porto, il Casinò sfavillante e le navi da crociera attraccate al molo; e poi la brasserie, il Buddha Bar e RMC, ovviamente.

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Tutto uguale, tranne Maurizio Di Maggio.

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Lui è della razza di quelli che migliorano.


Il Luna Park sul porto di Monaco (Sofronia reloaded)

Allestito sul porto di Monaco dal 26 ottobre al 19 novembre (festa nazionale) il Luna Park “Foire Attractions”  conta un'ottantina di stand tra giochi, attrazioni, specialità gastronomiche e giostre di tutti i tipi.

Niente folla festante col meteo sfavorevole di ieri. Meglio così.

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La piogerella di ieri dava la giusta atmosfera maliconica a questo che, come tutti i parchi di divertimento itineranti, mi fa sempre pensare alla mezza Sofronia provvisoria, quella di cui alla fine restano solo le grida e le risa sospese a mezz'aria. 

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(o forse erano in quella fissa che non si sposta?)

 

 


Nice Cat's Café

Finalmente è arrivato il gran giorno, le jour J, il momento in cui il primo "bar à chats" di Nizza apre le sue porte al pubblico. 
Ci è voluta un po' di costanza da parte di Ann, tanto lavoro e la fiducia che qualche cosa sarebbe infine arrivata a darle una mano per realizzare il suo progetto.
Ed ecco che domani viene infine inaugurato il "Nice Cat's Cafè", il luogo ideale per tutti coloro che amano i gatti e pensano che averne sempre qualcuno tra i piedi sia sempre e comunque una cosa speciale.

Il locale si trova al 1 bis di rue Vernier, non lontano dalla fermata Liberation della linea 1 del tram ed è aperto dalle 10 alle 19 dal martedì al sabato.
Ann vi aspetta a pranzo con il suo piatto del giorno, le insalate e le torte salate e nel pomeriggio per il thé e le viennoiseries, i pasticcini deliziosi che aggiungeranno dolcezza a dolcezza, accompagnandosi alla presenza degli 8 felini che al momento abitano quei luoghi.

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Quattro sono i gatti residenti, quelli che Ann stessa ha portato con sé nel locale (Bengale, Aldo, Gribouille e Blanco) ed altri 4 sono quelli che fanno ancora riferimento alla SDA (la Société de Defense des Animaux) e che sono affidati ad Ann in attesa dell'adozione.

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Whisky è uno di questi, ma ci sembra di intuire che sarà molto dura per Ann separarsene; è già diventato la mascotte del locale ma soprattutto il suo mastro cerimoniere: come accoglie lui gli ospiti, nessuno! E' un po' chiacchierone, ma talmente coccolone da farsi perdonare tutto, anche le ciance inutili.

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L'ingresso del locale, il "couloir des artistes" è dedicato alle esposizioni e nel bar è possibile anche acquistare crocchette biologiche per i nostri amici mici.

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Una parete del locale è decorata da opere del disegnatore Kristian, un dono davvero speciale da parte di chi nel 2008 aveva dato (gigantesco) corpo nientemeno che al Re Carnevale, un felino davvero regale, in effetti! 

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Appuntamento quindi da domani al Nice Cat's Café! Ricordatevi di prenotare allo 09 83 51 07 29, l'équipe al completo vi aspetta per coccolarvi le papille e il cuore.

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Il Cap Ferrat che ti aspetti

Magnifico, come sempre.
Anche il 2 novembre, anche in una domenica che avevano previsto un po' incerta; l
ui non ti delude mai. 
A cominciare dalle ore passate sul molo della nostra caletta, dove le sensazioni (rumori, profumi, tepore e torpore) erano tutte piacevoli.

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Per proseguire poi con la passeggiata fino al faro.

Era un po' che non percorrevamo questo tratto di sentiero, che è senz'altro il più pittoresco a costeggiare la penisola di cap Ferrat. Il suo percorso a picco sulle insenature rocciose si affaccia su acque verdissime, la rada di Villefranche fa da sfondo tranquillo e la vegetazione fitta sembra voler invadere il sentiero e colonizzare anche il mare.

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Oltre il faro il paesaggio cambia, il sentiero si abbassa più vicino al mare e diventa una passeggiata lastricata che si snoda in uno scenario brullo, quasi lunare, fatto di punte rocciose.

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Anche oggi lo spettacolo ha il suo gran finale.

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E, anche se ormai te lo aspetti, non finirai mai di stupirtene.


1er Novembre, Villefranche et sentier du Cap de Nice

Ultimo week end dal tepore estivo, dicono. La cosa migliore da farsi era dunque di approfittare il più possibile del sole e del mare, dalle acque ancora così incredibilmente calde.
Villefranche-sur-mer è l'ideale in questa stagione, riparata com'è dai venti e con l'alta parete della ferrovia proprio dietro la spiaggia, che accumula il calore riflettendolo poi sulla sabbia e sui bagnanti.
Il bagno è stato a più riprese necessario per rinfrescarsi un po' le idee.

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Ma siamo pur sempre al 1° novembre e le giornate si accorciano visibilmente, in modo direttamente proporzionale all'allungamento delle ombre, già dalle ore centrali del pomeriggio.
Ma l'aria è limpidissima e la luce calda che dà ad ogni cosa riflessi dorati ci accompagna ancora a lungo.

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Dall'altra parte della rada di Villefranche (oltre il Mont Boron prima di arrivare a Nizza) dalla costa rocciosa conosciuta come Coco Beach parte il sentiero del Cap de Nice, passeggiata ideale se si vuole godere dei magnifici tramonti che l'aria cristallina di questa stagione sa regalare.

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