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October 2013

Inaugurazione della Promenade du Paillon - Coulée Verte

Dopo più di due anni di lavori sabato 26 ottobre è stata inaugurata la Promenade du Paillon, la Coulée Verte, il lunghissimo parco cittadino che collega il Mamac al mare. 
Un progetto grandioso per realizzare il quale sono stati rasi al suolo un parcheggio a più piani e la stazione delle autocorriere che occupavano un'ampia zona di quello che un tempo era il letto del torrente Paillon, il cui corso è stato interrato in più fasi dal 1868 al 1972.
Con questa grande opera di rinnovamento dell'architettura urbana si sono in fondo ricostruiti gli antichi "quai" su cui si affacciavano un tempo i due fronti di facciate di palazzi, con un ritorno all'apertura prospettica di un tempo e un'ideale via di fuga verso il mare.
Il corso d'acqua è sostituito però da una lunga "colata" di verde, un prato cittadino allestito con bellissimi giochi in legno per bambini, un prato calpestabile e alberi di pregio. Un parco di 65.000 m² con olivi, magnolie, palme, arbusti e aiole fiorite ma anche gazebi sotto i quali ci si può sedere su comode sedie orientabili verso il sole.
Il parco è arricchito dallo splendido "Miroir d'eau" uno specchio d'acqua di 3000 m² su cui prendono vita dei getti che creano divertenti giochi acquatici.
Sbuffi di vapore profumato esplodono qua e là lungo il parco per culminare al Jardin Albert 1er nei pressi del monumento alla Côte d'Azur, l'Arc Monumental di Venet.

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Ieri, dopo la cerimonia di inaugurazione uffciale avvenuta alle 10 del mattino, numerosi eventi, concerti e animazioni hanno continuato a svolgersi lungo tutto l'arco della giornata al théâtre de verdure e attraverso i giardini, per culminare nel grande spettacolo al Miroir d'eau con le esibizioni della soprano Elisabeth Vidal e del baritono Franck Ferrari sullo sfondo di giochi d'acqua e di luce sincronizzati. 

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Il segreto di Europaradio Jazz

Ci sono cose che sono visibili: gli immensi archivi musicali, gli strumenti prima analogici e poi digitali di alta qualità, l'attenzione quasi maniacale a fare tutto per bene.

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e poi la qualità intrinseca della musica trasmessa, i pezzi rari, le registrazioni introvabili...

Ma c'è una cosa che lascia stupefatti quando si fa partire lo streaming di Europaradio jazz (se il link non funziona provate qui) e che resta tuttora inspiegabile: il suono speciale e unico di questa web radio. Quale sarà l' alchimia che lo rende così aperto e dinamico?

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Inutile cercare una risposta, ci sono delle cose che resteranno per sempre segrete.

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(se no che gusto c'è?)


Due "lancements" sono meglio di uno!

Gran fermento nel fitness in queste ultime due settimane. Hanno avuto luogo infatti gli eventi legati alla presentazione delle nuove coreografie Les Mills e visto che ora le palestre sono due anche i lancements hanno fatto il bis! 
A Fitlane nel week end tra il 4, il 5 e il 6 ottobre, in concomitanza con l'evento "Portes Ouvertes", che permette anche ai non aderenti di provare i corsi collettivi e conoscere le varie sale della catena; a Fitnessland il 12 ottobre.
Due week end all'insegna del fitness ma soprattutto due week end di festa assieme a tutti gli istruttori e ai compagni di corso.

Tutte le nuove release sono anche questa volta coinvolgenti, le musiche come al solito selezionate con cura e le coreografie trascinanti, ma è senz'altro il Body Jam ad avermi catturata come non mai. 
Presentato prima a Fitlane da Bebel, Lydie e Elsa e la settimana dopo a Fitnessland da Thomas, Romain e Nathalie si è rivelato un'esplosione di energia davvero unica!

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E poi Cindy, Michael, Marie-Charlotte, e gli altri istruttori che si sono fatti letteralmente in quattro per essere presenti alle tantissime lezioni in team di Body Pump, Body Combat e Body Balance che hanno avuto luogo in questa occasione.

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Un grazie speciale agli amici con i quali tutto ciò è stato condiviso perché la magia è lì, nella moltiplicazione di quell'energia che ci accomuna quando ci perdiamo, ritrovandoci nel gesto atletico in musica.

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Matala, Hakuna Matata

Prima di partire definitivamente, anche su queste pagine, dall'isola, torno a Matala, il villaggio che ci ha ospitato in questa vacanza a Creta. Una menzione particolare merita infatti il ristorante che ci ha più volte accolto per la cena, l'Hakuna Matata.

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Come molti altri si trova sul lato sud della baia, con vista sul mare e sulle caverne scavate nella roccia di fronte, ma ha un'atmosfera tutta speciale: un misto tra uno stile che si vorrebbe africano (come suggerisce il nome) ma al tempo stesso giamaicano (come suggeriscono i colori, i murales e, in fondo, il significato stesso del nome).
E' dunque a metà tra l'hippy e l'etnico nell'allestimento, ma assolutamente greco nella cucina.

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La cucina greca è molto semplice, tutto però ha un sapore delizioso, forse perché si tratta quasi sempre di prodotti di produzione propria: carne alla griglia e pesce freschissimo, verdure e frutta rigorosamente di coltivazione autoctona, olio d'oliva, formaggi, yogurth e dolci semplici, quasi sempre offerti, questi ultimi, a fine pasto assieme alla frutta e al raki, la grappa greca. 

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La sera c'è sempre il sottofondo musicale di qualche cantante, evidentemente reduce dai migliori anni del Flower Power; il repertorio è anch'esso a tema (Cat Stevens, Beatles, Pink Floyd, Bob Dylan e via dicendo) ma l'atmosfera è gradevole e quelle note si accordano bene con i colori e con i sapori del posto.

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Se poi sopra la testa c'è un cielo così,

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la magia è servita.


La spiaggia di Preveli, Palm Beach

Dal monastero di Preveli si può scendere, attraverso un lungo sentiero a gradini, fin sulla spiaggia che si estende nella baia sottostante. 
Il panorama di cui si può godere durante la passeggiata è davvero mozzafiato.

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Il posto è davvero magico: una baia dalle acque turchesi nella quale si tuffa un fiume lungo il quale cresce una florida foresta di palme tropicali. La spiaggia è conosciuta anche come Palm Beach, ma a differenza di quella che si trova in Florida qui non ci sono ville e yacht, ma solo lo splendore della natura, qualche piccola imbarcazione e una taverna con i tavolini sotto degli alberi frondosi.

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La laguna d'acqua dolce formata dal fiume che scende dalla gola di Kourtaliotiko fa sognare di paradisi perduti, con la sua vegetazione tropicale selvaggia, gli animali selvatici e le sue acque limpide.

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La taverna offre un punto di ristoro piacevole. Con servizio gatto incluso, ça va sans dire, ma senza gelati, credo in conseguenza del suo rifornimento solo via mare.
Però c'è lo yogurt (e la frutta e la greek salad). 

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Alla spiaggia si può arrivare, in alternativa, anche via mare dal vicino porto di Plakia, una bella cittadina, che siede tranquilla nella sua baia. Il posto ideale per un aperitivo al tramonto.

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Preveli, il monastero

Di origine medievale il monastero di Preveli fu costruito durante l'epoca della dominazione veneziana da un signore feudale verosimilmente chiamato Prevelis.
Distrutto dai Turchi Ottomani nel 1821, durante la Guerra d'Indipendenza Greca, fu in seguito ricostruito e tra il 1866 e il 1878 divenne, grazie alla sua posizione fortificata, un centro della ribellione greca contro la dominazione ottomana.

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La chiesa del monastero è relativamente recente (1836), ma una fontana con data 1701 indica la presenza del monastero già dal periodo della dominazione veneziana. Una data ancora più antica (1594) è quella incisa su una campana.

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Il monastero contiene numerose reliquie ed icone e anche reperti testimonianti il ruolo che esso ebbe durante la Seconda Guerra Mondiale, quando un gruppo di soldati australiani vi trovò rifugio.

Oggi vi vivono solo due monaci.
E almeno tre gatti. 

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Festos

Le rovine di Festos si trovano a circa 6 chilometri da Matala. Anche se qualche dubbio sul fatto che da quelle parti ci sia una piega nell'estensione spazio-temporale mi è venuta: ogni volta che ci si passa lo si fa per una strada diversa, quando segui le indicazioni per arrivarci la oltrepassi senza accorgertene e quando pensi di bypassarla te la trovi davanti (magari sul lato della strada opposto a quello che ti saresti aspettato).
Ma forse tutto ciò fa parte del fascino del luogo, uno dei siti più importanti della civiltà minoica, che ha dato alla luce reperti importanti e misteriosi come il famoso disco inciso con simboli indecifrabili.

Come per Knossos, i resti del palazzo di Festos appartengono all'epoca Neopalaziale, al periodo cioè successivo al grande terremoto avvenuto verso il 1700 a. C., ma vi sono anche tracce di costruzioni più antiche.

Gli scavi cominciarono alla fine dell'800 ad opera della Missione Archeologica Italiana. La struttura del palazzo richiama quella di Knossos con un cortile centrale, un corridoio processionale, una gradinata che serviva da seggi per il teatro, dei pozzi rotondi probabilmente utilizzati come magazzini.

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A nord del cortile centrale si trovano gli appartamenti reali, dai pavimenti in alabastro e pareti affrescate. I reperti si trovano al Museo Archeologico di Iraklio.

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Passeggiando per queste rovine, dalle quali si riesce a intuire qualcosa di questa grandiosa civiltà solo approfondendo autonomamente le proprie conoscenze, e probabilmente anche un po' influenzata dalle ricostruzioni realizzate a Knossos da Evans (inglese lui e condizionato più dall'epoca che dalle origini, a dire il vero), non ho potuto fare a meno di chiedermi cosa avrebbero fatto gli Americani in un posto così. 
Sì, con tutta probabilità vi avrebbero costruito a fianco un parco a tema dal nome "Phaistos, the Experience" o qualcosa di simile. E alla fine penso che sarebbe stata cosa buona: la conoscenza è sempre più immediata e profonda quando è anche esperienziale.
Se poi è anche ludica e ti diverte pure, non può certo essere motivo di biasimo.

Ma forse noi europei abbiamo una a visione troppo astratta e lontana di ciò che è definito culturale.
E non sono affatto sicura che questo sia anche sinonimo di rispetto.


Sfakia e Lutro

Sfakia è una zona montuosa nella costa meridionale del dipartimento di Chania, una delle poche aree che non sono mai state completamente occupate da forze straniere, nella storia di Creta. Il paesaggio è roccioso e pochi sono i centri abitati, si tratta di una delle regioni meno densamente popolate dell'isola; strade panoramiche dalla bellezza mozzafiato scendono verso la costa lungo la quale si trovano spiagge spesso raggiungibili solo dalle imbarcazioni.
Da Hora Sfakion partono quotidianamente battelli e Taxi Boat per alcune di esse, Lutro e Glicanera sono le più celebri.

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Noi siamo stati a Lutro, una spiaggia che si estende sotto una scoscesa parete rocciosa di fronte a uno specchio d'acqua limpidissimo.

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In realtà eravamo diretti a Glicanera (Sweet Waters) dove sembra che sorgenti di acqua dolce sgorghino nel mare creando uno strano effetto di bolle naturali.

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(pazienza, mi ricorderò di scandirlo meglio la prossima volta che mi capiterà di viaggiare con quello sciamannato di scafista)


Frangokastello

Frangokastello si trova sulla costa sud dell'isola a 12 km da Sfakia. In quest'area un po' surreale ci sono solo il castello, un paio di negozi e qualche taverna. Il castello costruito dai Veneziani tra il 1371 1e il 1374 è a pianta rettangolare con torri quadrate ad ogni angolo; le costruzioni all'interno delle mura risalgono al periodo ottomano.
In relatà i veneziani non riuscirono mai a conquistare completamente la parte meridionale dell'isola e questo "Castel Franco", che serviva come avamposto contro la pirateria che infestava le coste, spesso non era nemmeno dotato di una guarigione.

Nel 1828 vi ebbe luogo uno dei cruenti episodi che segnarono la rivolta cretese contro i turchi: vi fu infatti ucciso asssieme a 338 dei suoi uomini Hadzi Michalis Dalianis, giunto dalla Grecia per sostenere i ribelli cretesi; in seguito Mustapha Pacha fece distruggere la fortezza perché non potesse più essere uitilizzata da altri ribelli.

Oggi il castello fa da sfondo un po' fiabesco alla spiaggia che si trova proprio davanti ad esso, una lingua di sabbia che si estende tra due insenature protette da banchi di sabbia che le rendono basse e tranquille.
Cliccate sul photosphere qui sotto per avere l'impressione di essere lì.


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L'atmosfera respirata nella taverna Mylos lì a fianco era davvero rilassante. Un posto fuori dal mondo e fuori dal tempo, dove tutte le pietanze sono preparate in casa con ingredienti di produzione propria. 

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(il servizio gatto è incluso) 


Triopetra

Arrivare a Triopetra è stata una mezza avventura. Le strade a Creta non sono indicate in maniera molto sistematica e spesso bisogna fidarsi del proprio senso dell'orientamento, nonché delle carreggiate, a volte davvero poco rassicuranti.

Ma quando, scendendo dall'alto verso il livello del mare, si cominciano a vedere paesaggi come quelli qui sotto, allora ci si rende immediatamente conto che ne valeva proprio la pena.

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Triopetra è una delle spiagge più affascinanti che abbiamo avuto modo di vedere durante il nostro soggiorno sulle coste meridionali di Creta.
Chiamata così a causa dei tre faraglioni a partire dai quali si estende, è una lunghissima e amplissima spiaggia, sempre piuttosto ventosa. E' attrezzata con sdraio e ombrelloni e vi si trovano un paio di taverne e punti di ristoro.

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In realtà noi ci siamo poi fermati nella zona che si trova appena oltre la punta con le tre rocce, là dove una piccola ansa fa sì che quel tratto di costa sia riparato dal vento e lo specchio d'acqua più tranquillo. Anche qui solo due taverne e piccole porzioni di spiaggia attrezzata, pochi turisti, un porticciolo e qualche pescatore. L'atmosfera è davvero rilassata e rilassante.


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