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February 2013

Alta Velocità - un racconto di Stefano d'Andrea

Altavelocita_


Inutile che lo cerchiate. Non c'è.

O meglio, non c'è più, perché ha vissuto un solo mese su facebook, dove è stato pubblicato quotidianamente a puntate, per poi sparire nel nulla da dove era arrivato. 
Come il treno che ospita i bizzarri personaggi e la storia surreale che Stefano ci racconta: spunta dal nulla, è già partito, se ne conosce la meta, ma non si sa quando e se arriverà.
Questo viaggio lo facciamo tutti assieme, la pubblicazione in fieri ci rende quasi contemporaneo il tempo della narrazione, anche se essa avviene al passato.

Il protagonista Theo, che "aveva appena preso sonno" ci guida nel suo sogno, in quel "misterioso stato in cui il corpo si placa ma l'anima no", non c'è da stupirsi, dunque, che siano tutte le paure, le pulsioni e le passioni più profonde ad esprimersi nel suo racconto.
Noi siamo trasportati, viaggiamo con lui in questa cellula spazio-temporale, in questo piccolo universo abitato da presenze che assomigliano più a folletti che ad esseri umani: nani, mutanti, personaggi dei fumetti, supereoi che compiono le loro evoluzioni restando sempre in bilico tra finzione e realtà.

Naturale anche che la narrazione segua il filo delle libere associazioni mentali che ogni piccolo particolare ingenera: incongruenze, assurdità, mostruosità e illogicità sono le anti-leggi che reggono la trama, proprio come nei sogni.

L'Alta Velocità non è quella del treno, che infatti per far proseguire la storia si ferma; e non è neanche quella del racconto, che amplifica su 31 puntate ciò che può largamente essere letto in una sera.
L'Alta Velocità è quella del pensiero onirico, unica dimensione in cui si possono concentrare storie lunghissime in pochi minuti, in cui si può viaggiare rapidissimi senza spostarsi e in cui ciò che è lontano può diventare improvvisamente vicino.
Sono infatti la moglie e il figlio che non vivono più con lui, che Theo intravede accanto a sé alla fine del racconto, quando è ancora intorpidito da quelli che crede essere gli effetti della droga somministratagli.

Alla fine, assieme a Theo, ci svegliamo anche noi e il sogno svanisce per sempre. 

(a meno che non ci si sia premurati di trascriverlo su apposito taccuino posto all'uopo sul comodino; dicono possa essere utile) 

 


Il carnevale decolla, allacciate le scarpe da ginnastica!

Non so se è uno strascico dell'anno scorso, quando il carnevale nizzardo era dominato dal "re dello sport", fatto sta che quest'anno i festeggiamenti sono più del solito legati alle discipline sportive.
Oggi la prima domenica di carnevale si è aperta con la corsa Rock  'n Roll 10 miles, una Zumba gigante sulla Promenade des Anglais e un bagno in mare, tutti a scopo benefico.

La Rock’n’Roll Marathon Series, il più grande programma mondiale di corsa a piedi che coinvolge 25 città americane e cinque europee, aggiunge quest'anno Nizza alla lista. E lo fa proprio in occasione del Carnevale.

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La Zumba e il bagno in mare di fronte al Casinò Ruhl completano la mattinata con due eventi decisamente spettacolari!

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Non ricordo bene a beneficio di chi andassero i fondi raccolti, ma una cosa è certa: i partecipanti ne hanno tratto solo conseguenze positive!  


Perché Sanremo è Sanremo

E durante il Festival della Canzone Italiana lo è decisamente un po' di più!

Anche quest'anno la trasmissione in diretta dal Teatro Ariston ha fatto il record di ascolti. Non si sa quanto per la curiosità di ascoltare quellli che sono stati selezionati come i cantanti italiani più dotati del momento, quanto per il gossip inevitabilmente connesso e quanto per aver qualcosa di cui parlare e sparlare dal vivo e sui social network.

Ma poco importa, il Festival è l'Evento e in quanto tale trasforma la cittadina in un melting pot di artisti, fan, giornalisti, discografici, radiofonici e semplici curiosi.

Noi eravamo tra questi ultimi. L'occasione di vedere un amico si è infatti sposata benissimo con la voglia di immergersi nell'atmosfera festante che questa cittadina ligure vive per una settimana all'anno, con le luci, la folla, la musica suonata per strada e dalle postazioni temporanee delle varie radio e la possibilità di incontrare per caso un volto noto, come un cantante o un direttore d'orchestra.

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Appuntamento a due passi dal Casinò all'Hôtel de Paris, dove si trovano gli studi allestiti da Radio Number One per i vari interventi e le interviste ai cantanti.

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E' la sera della finale, tra un po' tutto sarà smantellato e la cittadina tornerà a vivere dei ritmi più consoni alla sonnacchiosa vita di provincia cui è abituata.
C'è giusto il tempo di andare a mangiare qualcosa prima che si apra il sipario sulla serata che eleggerà il vincitore.

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Musica maestro, si aprano i tweet! 


Ouverture du Carnaval de Nice 2013

Ieri sera con lo spettacolo di apertura e la presentazione ufficiale del Re Carnevale (quest'anno re dei 5 continenti) è stato ufficialmente inaugurato il Carnevale di Nizza 2013.

L'ingresso del re e della sua regina in place Masséna è stato preceduto da uno spettacolo di danza aerea, dalle canzoni dei bambini delle scuole di Nizza e dal tradizionale discorso del sindaco.
Un trionfo pirotecnico attorno alla fontana di Apollo ha chiuso la serata, che è stata davvero di una potenza visiva enorme!
Qui sotto dei frammenti dello spettacolo aereo e dei fuochi artificiali. 

 

e un po' di foto della serata. 

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Re e regina abiteranno Nizza fino al 6 marzo presentando a cttadini e ospiti numerosissime sfilate tra battaglie dei fiori, corsi notturni con i carri allegorici illuminati e tradizionali sfilate sulla promenade des anglais. Tutto il programma qui.

 


Europaradio Jazz

Adesso è una webradio con una programmazione davvero gradevole. 
(Clicca qui per ascoltare)

Ma la sua storia inizia nel 1976 agli albori della radiofonia italiana. Qui si può trovare un riassunto di come è nata, vissuta e finita (per lo meno per quel che riguarda l'FM) questa storica radio milanese. 

Fondata da Elda Botta e Sergio Leotta si è da subito contraddistinta per una selezione musicale esclusiva, improntata alla musica Jazz e alla grande musica americana anni '40/'50/'60.

Le trasmissioni in fm terminano nel 1996. La radio, che per scelta precisa (non trasmetteva infatti pubblicità) si era sempre autofinanziata, dopo vent'anni è costretta a spegnere.

Ma è solo per rinascere come webradio.

Europa Radio Jazz riprende infatti a trasmettere via internet nel 2009 portando avanti il suo progetto originario di informazione musicale, di lotta al dilagare di trasmissioni tutte uguali e di amore per la buona musica.

Gli studi di via Tortona 14 si sono traslati in Costa Azzurra e varcarne la soglia è stato davvero un po' magico. 

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E si capisce, dopo aver conosciuto Sergio che la sua è quasi una missione: diffondere la bellezza della Musica è un progetto per il quale non si può che essergli grati. 

Il suo archivio di registrazioni per lo più inedito costituisce un repertorio preziosissimo; molti sono concerti realizzati in diretta negli studi milanesi da grandi musicisti internazionali e commentati da critici e giornalisti accomunati dalla passione per la musica.
E' un vero peccato che gran parte di questi contributi non possano essere trasmessi a causa dell'ostacolo della lingua: trattandosi di una webradio con ascoltatori in tutto il mondo non avrebbe molto senso oggi proporre registrazioni in lingua italiana, per quanto esse possano essere preziose dal punto di vista qualitativo e storico.

Ma noi non disperiamo e continuiamo a sognare che prima o poi qualcuno possa tradurre e/o montare queste registrazioni in modo da renderle nuovamente fruibili agli appassionati! 

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Grazie Sergio!

 

Gli Equilibristi (Les Equilibristes) - un film di Ivano de Matteo

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Ieri sera a Nizza, in avant-première al cinema Rialto, ha avuto luogo la proiezione de Gli Equilibristi di Ivano de Matteo. 

Presentato nella sezione Orizzonti al Festival del Cinema di Venezia, il film, che sarà distribuito in Francia a partire dal 27 febbraio, è reduce dal festival di Bastia dove ha ricevuto numerosi premi, tra i quali anche quello come migliore attore per Valerio Mastrandrea.

"Equilibristi", oltre che un termine evocativo, è anche quello tecnico con il quale gli assistenti sociali definiscono le persone che sopravvivono in una situazione economica così precaria da essere ben oltre la soglia della povertà, anche se non abbastanza, agli occhi dello Stato, per ricevere un adeguato sostegno da parte del sistema.

Giulio, in seguito alla separazione, da una situazione di relativo benessere economico scivola in una sempre più difficile, della quale non riesce a far parola con la ex moglie e i figli. 
Pudore. Questa è la prima parola che viene alla mente nell'assistere a questo film.

E' infatti il pudore, la necessità di mantenere una dignità agli occhi dei figli e del mondo, che spinge il protagonista a tenere nascoste le condizioni sempre più precarie in cui sta versando.
Ed il pudore è anche quello che fa muovere la camera al regista, che si trova quasi suo malgrado a spiarne i movimenti. Incredibilmente delicati  sono i suoi piani di ripresa, in cui si tiene in disparte, come se non volesse infierire mettendo troppo in mostra il dramma umano che si sta svolgendo sotto i suoi occhi.

Numerosissimi sono gli ostacoli che si trovano a filtrare la scena: porte socchiuse, spiragli tra i mobili, griglie, reti, fino all'emblematica scena del cassonetto, dietro il quale il regista, e con lui lo spettatore, quasi si nascondono per seguire i passi di quest'uomo ridotto sempre più all'ombra di se stesso.

Ma i filtri visivi più pregni di significato sono le persone: bambini, teste, corpi, viavai di passanti, c'è sempre qualcuno che ingombra il campo visivo; a questo proposito anche l'uso massiccio dello sfuocato, oltre ad immergere il protagonista nella sua solitudine, crea una separazione di piani molto significativa: le persone sono in tutti i sensi su piani differenti, ognuna immersa nella propria vita, nessuna di loro -nemmeno i cosiddetti amici- si rende davvero conto del dramma che le si sta svolgendo accanto.

E infatti, per nulla secondariamente, questo è anche un film sull'incomunicabilità: non a caso le cortine più dense e invalicabili sono rappresentate proprio dalle persone
L'equilibrismo non è solo economico, ma anche emotivo; a camminare sul filo sono soprattutto i sentimenti: basta un attimo perché smettano di esprimersi e precipitino nel nulla.

Notevoli le interpretazioni degli attori, a cominciare da quella di Valerio Mastrandrea, definito dal regista un "clown senza trucco". Il film è costruito come una parabola dalla commedia al dramma e durante la progressiva metamorfosi economica e emotiva del suo protagonista si assiste anche alla trasformazione dei suoi tratti fisiognomici e della sua postura: lo sguardo si abbassa, le spalle si stringono, la camminata si fa vagabonda come quella di un cane randagio. Fino a quando, nel lungo finale senza parole, Giulio l'equilibrio lo perde per davvero ed è solo per caso se non cade definitivamemente dal filo. 
Un finale intelligente e aperto che smette di raccontare proprio nel momento in cui apre la porta alla comunicabilità.

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Ivano De Matteo al Cinema Rialto - Nizza


 


Les Amoureux de Nice

Probabilmente ce n'è tanti. Come non esserlo in e di questa splendida città? 
Ma ce n'è una coppia -di innamorati- che è particolarmente preziosa per Nizza (e per la comunità italiana, soprattutto) ed è quella che gestisce l'omonima Pizzeria nei pressi del porto.

Aperta da tre anni ha da qualche mese cambiato location restando sempre nella stessa zona (ora è in bd Stalingrad) e soprattutto mantenendo invariata l'attenzione alla qualità dei prodotti utilizzati.

Le numerose varietà di pizza  sono tutte guarnite con ingredienti scelti, provenienti da piccole aziende napoletane: pomodori di San Marzano, mozzarelle di alta qualità fior di latte e bufala dop, l'olio d'oliva extra vergine e persino la farina è una miscela speciale. 
Una selezione di affettati e formaggi campani viene proposta come entrée e un'ampia scelta di vini italiani è presente per accompagnare il pasto. Tra i dessert troviamo anche la pastiera e ovviamente il limoncello per concludere.

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La lievitazione ma soprattutto il tipo di forno fatto costruire appositamente dalla coppia con caratteristiche "speciali" sono i segreti della loro ricetta. Il risultato è una pizza squisita, decisamente fatta col cuore!

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E' necessario prenotare, visto che, per scelta precisa dei proprietari, il locale non dispone di molti coperti: ogni pizza deve essere un piccolo capolavoro, non un piatto prodotto in serie.

Come gli avventori riuniti attorno ad uno dei tavoli questa sera: decisamente eterogenei, non si può certo dire fossero fatti in serie!

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Anglo-franco-italo-salernitano-danesi (per non parlare delle ascendenze sicule e polacche). 

Che cosa mai avrà accomunato dunque questo gruppo?
...

facile

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eh già! (domani si torna a bruciare à la salle de sport!) 

 

 


Vine da Villefranche

Con la V (anche se, a pensarci bene pure un bel vinello in riva al mare non ci sarebbe stato male).

Certo di fronte a un paesaggio così sembra facile riuscire ad immortalare la bellezza che ti circonda, soprattutto se hai in spalla una macchina fotografica e in mano un iPhone.

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Fotografia per ritrarre e instagram per enfatizzare e condividere.

Ma da qualche giorno esiste anche un altro strumento che sembra particolarmente adatto all'uopo.

Si chiama Vine ed è una nuova piattaforma, anzi un vero e proprio social network (con followers, hashtag, favorites ecc.) che permette di creare e condividere istantaneamente dei mini video in formato quadrato e a bassa risoluzione.
Ogni video può essere composto da minisequenze brevissime che catturano singoli istanti montati assieme o da sequenze un po' più lunghe, senza mai che venga però superata la soglia massima dei sei secondi; insomma una sorta di "instagram" (ma senza filtri) per i video. 
L'applicazione per ora è disponibile per iPhone ed è completamente integrata con Twitter per completare il quale, in effetti, nasce.

Curiosando tra i vari utenti è sorprendente notare come si tratti di un mezzo incredibilmente creativo, nonostante (o forse grazie) alle possibilità estremamente limitate di cui dispone: ho visto montaggi davvero fantasiosi concentrare in un tempo brevissimo delle vere e proprie storie; ma anche l'approfondimento di semplici istanti, che grazie al movimento e alla giustapposizione acquistano la profondità del tempo che scorre.

Qui sotto un esempio, in realtà il montaggio di 3 differenti "Vine" (ben 18 secondi quindi!) girati ieri a Villefranche.

 

dove è già primavera.


"Ai secoli bui" - San Bartolomeo al mare

Si tratta di un simpatico ristorante a tema medievale.
Il locale, dall'atmosfera intima e calda, è arredato e decorato con dettagli rustici e antichi in modo da ricordare l'ipotetica locanda in cui cavalieri e monaci si sarebbero potuti incontrare durante quelli che troppo a torto vengono definiti, appunto, "secoli bui".

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L'oste accoglie i clienti in sandali e tunica crociata e presenta i piatti tipici recitandone le lodi con dovizia di particolari. 

Il menù è composto da piatti semplici con un occhio di riguardo alla qualità e alla genuinità degli ingredienti.

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Davvero ricca la selezione di birre e decisamente abbondanti le porzioni (almeno la mia!).
Certo, quando si è in compagnia di commensali così, qualunque cena risulta deliziosa, ma diciamo che in questo caso era un valore aggiunto! 

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Come le torte preparate da Cristiana...


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(sorry, ma, chissà perché, non ho fatto in tempo a fotografarle tutte e tre!)