A St-Jean-Cap-Ferrat....
12/31/2011
...si può fare una merenda di fine anno deliziosa a base di crêpes flambées au grand marnier
davanti ad un presepe galleggiante davvero singolare
...si può fare una merenda di fine anno deliziosa a base di crêpes flambées au grand marnier
davanti ad un presepe galleggiante davvero singolare
Premessa: questo Natale non è stato molto fortunato; ho perso due braccialetti, ho quasi sfasciato la macchina fotografica, ho lasciato un giubbino (che mi serve) a 500 km di distanza, e mi sono successe altre amenità di vario genere, sulle quali è meglio soprassedere (non ho ancora detto al marco che ho rotto anche il vetro dell'orologio).
Trama: come accade ormai da qualche anno a questa parte nella strada del ritorno dal natale decidiamo di fare tappa alla Cattedrale, l'Arcadia di Melzo.
Sono davvero rarissime ormai le occasioni per potersi recare in questo tempio del Cinema, qui dove l'immagine e il suono regnano nella loro più completa purezza.
Calcoliamo dunque i tempi con precisione (il viaggio poi sarà ancora lungo) assicurandoci comunque un certo anticipo e via.
Arco-Melzo: 2 ore e 16 minuti. In teoria.
Perché al marco verso Brescia viene fame e la sosta all'autogrill si trasforma in un minipranzo. Poco male, siamo ancora nei tempi. Dopo qualche chilometro un pannello ci comunica allegramente la presenza di code per un incidente a Grumello. Bene.
Ok, un quarto d'ora di coda non è insopportabile ma sta compromettendo pericolosamente i nostri piani. Una leggera concitazione da quel momento in poi fa sì che non ricordi più di tanto quello che è successo dopo.
guarda su maps quanto manca. sull'lg non sono capace, 'spetta che metto in funzione l'hotspot, ok collego l'iPhone, dove bisogna uscire? a Caponago. Cavenago? no Caponago. Occhio alla rotatoria hai sbagliato! devi tornare indietro uff... dà a me quel telefono... no, era giusto! Ecco lo sapevo siamo in ritardissimo, no, non ce la faremo mai..... ci mancava solo questa.... non ce la faremo mai, comincia tra 5 minuti, ma perché sono sparite le indicazioni per Melzo???? Ma, questa strada sembra quella per.... ma il film lo fanno anche a Bellinzago? Sì, alla stessa ora. Come si chiamava il centro commerciale? Corte Lombarda? No non mi sembra proprio.... Invece sì, eccolo lì!
Et in Arcadia Ego.
Non so bene come abbiamo fatto a trovarci all'altro Arcadia senza né prevederlo né volerlo. So solo che siamo entrati in sala mentre finiva l'ultimo spot prima dell'inizio di Sherlock Holmes Gioco d'ombre.
Conclusione: nella sfortuna a volte c'è qualcosa che ti guida alla meta anche se nemmeno te ne stai accorgendo.
Postfazione: bellissimo il film, fantastica realizzazione, personaggio reinterpretato splendidamente da Robert Downey jr.
Prometto che se il prossimo Natale faranno il terzo episodio partiremo prima (e magari ci fermiamo all'Arcadia di Erbusco!).
Le tradizioni hanno sempre un inizio e quando sono buone vale sempre la pena di coltivarle.
Così per il secondo anno consecutivo eccoci a festeggiare la sera di Natale al parco termale del Garda, a Colà di Lazise.
Come tutti i riti anche questo prevede delle tappe obbligatorie alle quali sostare e rendere doveroso omaggio. Scendendo lungo la Gardesana Orientale infatti si incontrano alcune stazioni imprescindibili nell'ormai noto percorso luminoso matalizio: a Torbole il porto illuminato da una pioggia di stelle, a Malcesine il profilo del castello disegnato sul nero della notte e a Cassone il suggestivo presepe sull'Aril, ogni anno diverso e ogni anno più bello.
E infine si arriva alle terme, per la purificatoria immersione nel laghetto di acque calde sotto un cielo stellato di incredibile bellezza.
La grotta con le bolle, le vasche a 37 e 39 gradi, i getti massaggianti sotto il ponticello di legno, le docce e le cascatelle sono altrettanti punti di relax che fanno sì che non ci si renda affatto conto del tempo trascorso in ammollo.
Ma è ora di tornare.
Sulla pelle del viso resta ancora un po' di sale.
Cosa si può fare al Caffè Casinò Città di Arco, in un caldo mezzogiorno di Natale?
Ma è chiaro: farsi uno Spritz!
oppure, in alternativa, aspettare il 31 dicembre per partecipare alla festa, organizzata assieme a Radio Studio + (the dance station) per salutare il nuovo anno in allegria!
Metti che la mattina del 25 dicembre decidi di andare a provare la pista di pattinaggio che si trova in piazza della Costituzione a Riva.
E scopri che la bella iniziativa chiamata "Natale sui pattini" (o qualcosa di simile) proprio il 25 dicembre è irrimediabilmente chiusa al pubblico. Ovvio che all'inizio ti girano un po' i maroni, soprattutto perché non c'è alcun cartello che spieghi il perché il per come e il per quando.
Ma poi ti guardi intorno e vedi lo splendore di una giornata incredibilmente limpida e tiepida e pensi che sì, alla fine va bene anche così.
E' tutto talmente bello che quasi ti rammarichi di non poterlo far entrare nell'obiettivo nella sua interezza
a meno che....
a meno che tu non abbia appuntamento con Lorenzo, che, toh.... ti presta il suo 14 mm!
E' un'occasione unica per riprendere porzioni di orizzonte davvero estese
.....e anche per sembrare finalmente una stangona!
Un albero fatto di immagini; che è solo uno dei tanti modi per disegnare questo simbolo della vita e del dono.
Un albero fatto di fotografie; quelle che ho fatto al mio albero di natale, sproporzionato se paragonato alla mia nuova vita: troppo grande e condannato per questo alla solitudine.
Un albero fatto di fotografie. E dunque di ricordi.
Quelli non sono mai sproporzionati, tendono anzi a farsi sempre più leggeri e volatili, se non li fissi così, in un'immagine.
O sui rami di un albero, dove puoi sempre sperare che fioriscano.
Buon albero di natale a tutti
Principato di Monaco.
Come potrà mai essere il centro commerciale "Métropole" che si apre sotto la zona del Casinò?
Esattamente come ce lo si immagina, cioè così:
Per lo shopping magari torno un'altra volta, eh...
...o forse è meglio che mi diriga direttamente alle casette del villaggio sul porto, dove gli artisti di strada danno voce e colore al Natale monegasco.
Lo so, lo so che in questi giorni sto facendo dei sogni davvero spaventosi: morti ammazzati, catastrofi naturali, orecchie mozzate, bambini amputati e qui mi fermo per decenza... insomma roba da film dell'orrore di serie C.
Ma il ricordo di questo sogno (o forse il sogno di questo ricordo, chissà) risale in realtà a molto tempo fa.
Per farla breve, io sono certa di averla già sognata questa cosa qui.
O meglio, ne ho sognati tre di tornadi del genere che partivano dal mare per avvicinarsi sempre di più alla costa, sotto il mio sguardo terrorizzato.
Così quando ieri l'ho visto, pur avendomi fatto una certa impressione, in realtà ero molto tranquilla perché tutto quello che succede nei sogni, alla fine, per quanto possa sembrare tragico, poi ti svegli e passa.
Dopo aver visto la settimana scorsa la splendida pista di pattinaggio allestita al posto delle celebri piscine di Monaco era inevitabile non programamrci almeno una pattinata.
La pista, incredibilmente spaziosa, lasciava infatti presagire tranquille scivolate sul ghiaccio senza troppi affollamenti, e devo dire che avendo scelto di recarvicisi verso le13, oggi era anche meno frequentata del previsto.
E' incredibile come sia facile ritrovare ogni volta la gioia dello scivolare leggera sul ghiaccio.
Credo che la musica abbia la sua parte nell'opera.
E il resto sia merito dell'impressione di volare. Un po'.
La pista rimane aperta fino all'8 gennaio e chissà, forse si riesce anche a tornarci...
(in ogni caso almeno due volte dovrei riuscire a indossare le lame quest'anno: c'è anche quella di Riva del Garda da testare a Natale)