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October 2011

Il giro del Pic du Cap Roux

Massiccio di origine vulcanica, l'Estérel deve il suo colore rosso acceso alle rocce di porfido dalle quali cui è formato. Il contrasto col verde della vegetazione e l'azzurro del mare offre una tavolozza paesaggistica davvero senza pari. 
Sessanta dei trecentoventi km² su cui si estende il massiccio sono ricoperti da una foresta demaniale, composta di macchia mediterranea, querce, pini di alep e marittimi, lavande, rosmarini, eriche e robinie.

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Il punto più alto è il monte Vinaigre (618 m). 
Il giro del Pic du Cap Roux è una delle passeggiate più panoramiche che si possono fare lungo i più di 400 km di strade, piste e sentieri segnalati che percorrono il massiccio.
Si parte dal mare e si arriva a 450 metri d'altezza: la vista che da lassù si apre sulle scenografiche colonne di roccia rossa, sulla corniche d'or e sul mare, è davvero unica. 

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Anche se la foresta mediterranea è per lo più sempreverde, fare questo giro in autunno arricchisce di nuove tonalità le già variegate sfumature di colore del quadro naturale che si offre alla vista.

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Appena si comincia a salire un po' di quota la vista sulla corniche d'or e sulle calanques si fa maestosa, ma diventa addirittura estraniante quando ci si trova davanti alle torri rocciose che svettano tutt'attorno mano a mano che ci si avvicina alla cima.

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Il circuito che abbiamo percorso (un po' a casaccio a dire il vero) è solo uno dei possibili giri che si possono fare lassù, dove i sentieri continuano a biforcarsi e a salire sempre più in alto per offrire sempre diversi punti di vista.
Occorrerà dunque ritornarci.





Grasse (o del profumo)

Grasse
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TramontoLabirinto

Grasse, oltre ad essere una pittoresca cittadina nell'entroterra di Cannes, è soprattutto sinonimo di profumi. 

La profumeria, nata dai conciatori nel XVI sec, conosce qui una vera e propria esplosione nel corso del XVII e XVIII secolo, quando si sviluppano nuove tecniche che permettono di estrarre gli oli essenziali dai fiori più delicati, come il fiore d'arancio, il gelsomino e la tuberosa. 
Nel XIX secolo Grasse si specializza nella produzione delle materie prime: nuove macchine e nuove tecniche fanno sì che vengano brevettati rivoluzionari sistemi di estrazione delle essenze attraverso solventi tanto che verso il 1850 si arriva alla conquista dei mercati mondiali, accompagnata da un sempre maggiore sviluppo delle coltivazioni aromatiche nella regione.

Grazie alla rivoluzione industriale si riesce a riprodurre in maniera sintetica le essenze naturali e anche l'artigianato indotto (produzione di flaconi, tappi, etichette ecc.) riceve un incredibile impulso nella zona.

Ancora oggi sono una trentina qui le fabbriche da cui nascono profumi che prendono poi la strada per tutti gli angoli del mondo. Inversamente è da ogni parte del mondo che qui arrivano le materie prime da cui vengono ricavate le essenze che vengono poi magicamente miscelate per creare le fragranze di cui poi migliaia di persone si vestiranno.

Visitare una vera fabbrica dì profumi, nella fattispecie una delle più storiche, Fragonard, che risale al 1926, è un viaggio tra tecniche antiche e moderne, in cui si assiste alla nascita di un profumo dall'estrazione dei suoi oli essenziali fino alla loro miscelazione artistica.

Dalle sale per la macerazione (a caldo o a freddo a seconda della fragilità dei fiori), si passa agli alambicchi per la distillazione, nei quali gli oli profumati vengono separati dall'acqua. Quest'ultima è a volte usata per la cosmesi o per gli aromi alimentari (acqua di rose o di fiori d'arancio).
In seguito le essenze sono poi utilizzate per la produzione di prodotti specifici come i saponi oppure magicamente miscelate per la creazione di profumi.
E' quest'ultima una vera e propria arte per la quale si viene preparati solo in 4 scuole in tutta la Francia e che richiede abilità sopraffine sia nel riconoscere che nel memorizzare le varie essenze.
La postazione del "mago" in questione ricorda la tastiera di un organo, sui vari livelli del quale sono disposte la varie "note", suddivise in note di testa (quelle che durano meno, che si volatilizzano prima), di cuore (dalla durata di qualche ora) e di coda (la cui persistenza si prolunga sulla pelle fino alla fine della giornata).

Fiori
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Organo
La concentrazione di oli essenziali cambia a seconda che si tratti di profumo (20%), di eau de toilette (10%) o di acqua di colonia (5% - esiste ancora?). 

L'ultimo passaggio è l'imbottigliamento, dopo il quale il prezioso liquido è pronto per essere elegantemente confezionato ed essere poi liberato nel vento di altri lidi.

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Jardins de Cimiez

Il monastero di Cimiez, fondato nel IX secolo, comprende la chiesa di Notre-Dame-de-l'Assomption (XV secolo), il museo francescano, che ricostruisce la storia dei monaci francescani a Nizza a partire dal XIII secolo e i giardini, che sono tra i più antichi della città e sembra abbiano conservato la stessa pianta sin dal 1546.

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Aperti al pubblico nel 1927 dopo il rinnovamento dovuto all'ingeniere paesaggista Auguste-Louis Giuglaris, i giardini si aprono su un grande viale costeggiato da un lato da arcate di roseti rampicanti, per i quali il giardino è assai celebre, dall'altra da aiole punteggiate da a
ranci, limoni e mandarini.
Olivi cipressi e magnolie affiancano pergole ombrose, pozzi antichi e fontane.

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(sembra quasi lo scenario ideale per una coppia di sposi in cerca di un'adeguata cornice per i loro ritratti nel giorno più bello)


Tourtour

Abbarbicato a 635 metri Tourtour è a giusto titolo soprannominato "le village dans le ciel de Provence".
La sua architettura e l'ambiente si sono preservati attraverso i secoli: le case di pietra con i tetti dalle tegole rotonde, la place des Ormeaux, le sue otto fontane, i passaggi sotto gli avvolti e le stradine soleggiate, la chiesa di Saint-Denis, le mura del castello medievale e il  castello del XVII secolo.

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E poi lo splendido panorama che si apre sulla piana varoise, tra meravigliose foreste di pini e le tradizioni antiche, come quella del mulino per l'olio, attivo ancora oggi.  

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A Tourtour ci si sente un po' fuori dal tempo.

E anche dallo spazio.


C'era una volta una casa in mezzo al bosco...

Così comincerebbe se fosse una favola. 
Invece questa casa dei sogni esiste davvero, in mezzo ai boschi mediterranei dell'Alta Provenza.
Ma come in tutte le fiabe ci si arriva dopo aver attraversato un bosco incantato. E' un bosco infestato da spiriti maligni che uccidono uccellini, caprioli e cinghiali; ma per fortuna ci sono anche le fatine buone che cercano, tra l'altro, di salvare gli alberi dal disboscamento.

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Le fatine si riconoscono per le cose deliziose che ti offrono....

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e dal fatto che riescono a non farti deisderare altro che quello di cui stai godendo

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lezione questa che i gatti hanno imparato da tempo immemore!

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Grazie a Ignazio e Margherita (ma anche a Isis e Tarot) per la splendida giornata trascorsa insieme!


Châteaudouble

Sembra che il nome di questo piccolo centro che si trova nel Var non troppo lontano da Draguignan non sia da attribuire alla presenza in loco di due castelli (uno sopra il vilaggio, l'altro sulla riva del torrente Naturby) ma che abbia un'etimologia più complessa, derivante dalla contrazione di "château du diable". 
Luogo maledetto quindi, parrebbe a causa della presenza nei secoli passati di insediamenti di pirati, che, incendiando la foresta sulle alture circondanti la costa ingannavano le navi simulando le luci di fantomatici fari. Di quest'epoca (XI sec.) resta la Torre Saracena che svetta sul villaggio.

Il passato tumultuoso del luogo si rivela anche nei  frontoni scolpiti con simboli rosa croce o templari, il suo presente è invece toccato dalla recente alluvione che l'anno scorso ha funestato la zona facendo franare parte della montagna che dà luogo alle Gorges omonime e isolando in parte il villaggio rispetto ai centri limitrofi. 

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In una limpida domenica d'ottobre il tranquillo villaggio ci si è presentato invece in una splendida luce, immerso in un'atmosfera lenta e sonnacchiosa, c
ome i suoi gatti.

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Domenica d'ottobre sulla spiaggia di St-Aygulf

Su questa lunghissima spiaggia l'ultima volta ci eravamo stati alla fine di giugno ed era affollata di bagnanti e surfisti.

Ieri non sembrava nemmeno lo stesso posto. 

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Il sole è caldo, l'aria frizzante ed il mare non è ancora abbastanza fresco da scoraggiare i bagnanti 

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l'atmosfera è serena e i più variegati tipi da spiaggia si divertono a giocare col sole, con le onde e col vento. 

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