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June 2011

Un altro 30 giugno

Ma questa volta abbiamo una formuletta magica.

Prendere l'anno in corso, sottrarre quello di quel trenta giugno lì. Ok, 4.

Giustapporre la cifra corrispondente al mese che comincia domani. Ottimo, 7.

Sommare i due numeri. Facile, 11.

Poi sottrarre, nella funesta data del titolo, il giorno dal mese: 30 - 6= 24.

Infine sottrarre dall'ora corrispondente a questo fotogramma qui sotto (non si vede perché l'orologio era ancora -ma per poco- girato a sfavore di webcam e comunque, fidatevi, erano le 20), dicevo sottrarre gli anni che sono passati da allora. Sì, fa 16.

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sussurrate abracadabra

et voilà:

Il 4 luglio 2011 su Radio24 alle ore 16 Tommaso Labranca torna alla Radio!

 


Tuffo serale

Oggi è stata una giornata lunga 

e anche un po' difficile

Non so come mai non mi fosse mai venuto in mente prima, forse perché a quest'ora sono spesso in palestra, forse perché in genere quando esco dal lavoro sono proiettata verso tutto quello che c'è da fare a casa. 

Oggi no. Oggi sono scesa direttamente in spiaggia. Il mare era piatto e caldo. Gli ultimi raggi di sole sfioravano ancora i galets e l'immersione nei flutti è stata magica.

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Nuotavo guardando in avanti -perché l'avanti è sempre verso sud, dove c'è l'acqua- e lasciando che le labbra si bagnassero del noto sapore del sale. 

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La spiaggia di St-Aygulf

E' ampia, sabbiosa e aperta su un mare poco profondo, che invita a lunghe passeggiate in semi-immersione.

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Si estende ad ovest della base nature di Fréjus a partire dalle foci dell'Argens, lungo l'Etang di Villepey e dividendosi poi in varie calette artificiali in cui le acque si riposano e giocano a incontrarsi. 

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Una bella sensazione di libertà: l'area è protetta e non ci sono costruzioni nei dintorni, solo l'acqua, la sabbia i pini e i canneti. Il vento teso mitiga il calore cocente del sole e fa volare aquiloni e kyte-surf; passeggiando verso le foci del fiume si incontrano un paio di baretti e uno stabilimento balneare attrezzato, fino ad arrivare alla zona riservata ai naturisti e infine a quella dedicata ai domatori di onde nel vento. 

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Verso est si alza il massiccio dell'Estérel e verso St-Tropez la costa torna ad essere mossa, ma alle nostre spalle non si scorge nessuna altura. La vista corre lontana e anche i pensieri.

 


Amiche

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Ilaria è trentina; la conosco da 23 anni, ma a me lei sembra sempre uguale. In realtà ho il forte sospetto che lo sia. 

Tra noi sono sempre corse migliaia di parole, ma le più importanti non abbiamo bisogno di dircele. Detto tra noi, a volte me  le ruba, ma non me la prendo mai perché in genere me le restituisce più belle di prima.

✰ ✰ ✰

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Manuela l'ho conosciuta in terra comasca e il suo sorriso mi ha subito suggerito che anche da quelle parti può splendere un bellissimo sole. 

Tutte le parole che ci siamo scambiate oggi mi hanno ricordato che, se nei posti dove si passa si lascia sempre un pezzettino di sé, è solo perché poi qualcuno ce lo riporti.

Oggi il mio puzzle ha due frammenti in più.


 


Fête de la musique - 21 juin 2011

Una lunga passeggiata.

La promenade, le strade di vieux Nice, piazza Garibaldi e poi ancora i vicoli, place Masséna, ogni piccola traversa risuona di note. E risa e canti e balli.

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E' la festa della musica.

Mille volti diversi...

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che poi spesso sono sempre gli stessi

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(questo signore barbuto, per esempio, era lì dall'anno scorso ad aspettare che si rinnovasse il concerto)


Apollon is back!

Il 20 giugno, alla vigilia del solstizio d'estate e delle festa della musica di cui il Sole è emblema è stata inaugurata La Fontaine du Soleil, restituita a Nizza nella sua versione originale, con la statua di Apollo alta 7 metri che troneggia in mezzo ai suoi 5 pianeti.

Ecco qui come appariva la fontana, fino a non molto tempo fa.

La fontana, realizzata da Alfred-Auguste Janniot tra il 1934 e il 1937, fu inaugurata solo dopo la guerra nel 1956. Il gruppo scultoreo prevedeva al centro la statua marmorea di Apollo, dio del Sole, circondato da quelle bronzee raffiguranti le allegorie della Terra, di Marte, Mercurio, Saturno e Venere, ciascuna trainata da un cavallo che fuoriesce dalle acque.

La statua fu rimossa negli anni '70, sembra per problemi legati alla sua nudità, in seguito negli anni '90 anche le altre statue furono smontate per essere restaurate, ma la fontana presentava problemi di tenuta e fu in un primo tempo rimossa completamente.

Nel 2007, alla fine dei lavori per la costruzione dela linea del tramway la fontana riappare, ma al centro, al posto di Apollo, si alza una scenografica colonna d'acqua che si lancia verso il sole. La statua di Apollo resta confinata al campo sportivo Charles-Ehrmann, ma molti nizzardi ne reclamano il ritorno al sito originario.

Eccola, dunque, tornata nell'emiciclo che si disegna a sud di place Masséna verso il Mediterraneo ad indicare il mezzogiorno e il cammino del sole mentre si specchia nel mare:

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E' interessante come sia stato alla fine condotto quest'intervento di restauro nella rinnovata piazza, dove tra l'altro erano già state inserite anche le sculture contemporanee di Jaume Plensa, Conversation à Nice: degli stiliti in resina traslucida che la sera si illuminano di colori cangianti.

Un'unione di antico e moderno, uno sguardo in avanti che non dimentica ciò che del passato può essere recuperato.



 

 


Gatti di mare

Tutti sanno che ci sono i lupi di mare: intrepidi navigatori, esperti marinai, sapienti pescatori e dominatori dei flutti.

Ma quanti conoscono i gatti di mare? Attenti abitanti dei moli, conoscitori del pesce appena pescato e coraggiosi fruitori del sole estivo e delle carezze dei bagnanti?

Eccone alcuni esemplari, d'istanza nel porto di la Napoule.

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Ed eccone uno nel pieno espletamento delle sue funzioni:

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Con i potenti mezzi in nostro possesso (z.i.g.g.y. translator) possiamo anche tradurne il linguaggio:

"Allora... avete pescato qualcosa?"

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"Niente, solo acqua...."

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"....vabbè avevo giusto un po' di sete"

(la prossima volta vedete di essere un po' più proficui)


Château de La Napoule

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Il castello di La Napoule, edificato nel XIV sec dai conti di Villeneuve, ha subito nel corso dei secoli numerose trasformazioni, ma è a partire dal 1918, quando è acquistato da Henry e Marie Clews, che rinasce a nuova vita. I due artisti americani infatti restaurano e ricostruiscono l'antica costruzione aggiungendo il loro tocco personale agli edifici e ai giardini.

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La caratteristica principale delle sculture di Henry è l'umorismo, attraverso il quale ritrae i personaggi e i costumi del suo tempo. Incoraggiato dai suoi scambi con Rodin questo autodidatta ritrae i suoi contemporanei con un realismo al limite della caricatura con uno stile impregnato di humour noir e ironia.

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Affascinato dal personaggio di Cervantes Henry si è immaginato nei panni di Don Quichotte nella statua del Dieu des Humours Mystiques che accoglie i visitatori all'ingresso del castello.

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Dal 1951 il castello appartiene a una fondazione creata da Marie Clews per conservare le opere del marito.

I giardini sono stati disegnati da lei nel 1919 e sono costituiti dal gardino principale, che si apre su un grande viale alla francese e da tre altri piccoli giardini: il giardino della Mancha, le terrazze sul mare e il giardino segreto. 

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