La sfilata dei gruppi carnevaleschi che accompagnano la Bataille des fleurs è tradizionalmente dedicata ai differenti continenti. I gruppi di ballerini, suonatori e fantasisti vari rappresentano quindi i quattro angoli del mondo.
Sorprendente la fantasia con la quale si riesce a fare festa in nome delle proprie tradizioni. Costumi elaboratissimi, musiche coinvolgenti, danze sfrenate e invenzioni originalissime hanno acompagnato anche quest'anno la sfilata dei carri fioriti.
Tutto all'insegna del colore, del gioco e della musica
Anche quest'anno il carnevale di Nizza si è aperto con la tradizionale "Bataille des fleurs": 20 carri decorati magistralmente con migliaia di fiori multicolori hanno sfilato ieri sulla Promenade des Anglais per la prima delle numerose sfilate che avranno luogo da qui all'8 marzo.
Il tratto tra l'Avenue des Phocéens e il Negresco è percorso dai carri due volte, durante le quali sorridenti ragazze in costume gettano sul pubblico ben 100.000 profumatissimi fiori: rose, gerbere, orchidee, gigli, margherite, mimose sono solo alcune delle varietà delle quali fanno incetta gli spettatori.
I carri seguono ogni anno il tema del carnevale, quindi le deorazioni e i costumi avevano quest'anno come filo conduttore il Mediterraneo: mare, spiaggia, pesci, onde, stelle marine e conchiglie decoravano i superbi costumi delle ragazze addette al lancio dei fiori.
Una bella parata, dalla quale si ha la possibilità di rincasare con mazzi di fiori davvero voluminosi!
Non la sottoscritta, che avendo le mani sempre impegnate a scattare foto, essendo sempre almeno 10 centimetri al di sotto della presa di quello davanti o di quello dietro e non essendo bimbo-munita (fattore moltiplicativo 1 a 1000 per essere prescelti dalle graziose lanciatrici) era decisamente svantaggiata.
Nonostante ciò un allegro mazzolino me lo sono guadagnata anch'io.
Il pubblico affolla le tribune per assistere all'inaugurazione della 123a edizione del Carnevale di Nizza.
L'anno scorso il filo conduttore era quello ecologico: il re Carnevale era il re della planète bleue.
Quest'anno è ancora il blu a regnare: la Méditerranée, il mare, con le sue meraviglie e i suoi abitanti in prima fila.
Ecco allora che dopo un po' la piazza si anima di strane creature che sembrano appena uscite dagli abissi marini, che cominciano a danzare immerse in una luce blu e accomapgnate da musiche evocative.
Sullo sfondo della ruota panoramica dodici schermi proiettano immagini di onde e scenari marini fino a quando il sindaco Estrosi, dichiara aperto il carnevale presentando il re e la regina di questa edizione che fanno il loro ingresso trionfale sulla piazza.
Bellissimi i sovrani del 2011, che portano con orgoglio i loro scettri con l'aquila nizzarda e sono circondati da conchiglie, pesci e cavallucci marini. Regneranno fino all'8 marzo quando il re, divenuto ancora più brillante verrà accompagnato nel suo ultimo viaggio per mare.
Fino ad allora presiederanno le numerose sfilate, i corsi di carri allegorici diurni e notturni, e le battaglie dei fiori che dipingeranno Nizza di mille colori.
Festeggiare San Valentino è una bella occasione per ogni coppia per scambiarsi pensieri d'amore, dolcezze, regalini, bigliettini, cuoricini.....
ma.....
ma che fare quando al posto di una coppia ci si trova di fronte ad un triangolo? Come gestire questo "terzo incomodo" che reclama la sua parte di amore???
...ma sì, via.... in fondo siamo una coppia aperta!!!!
Cosa hanno in comune un hotel che sorge al posto della sede storica di Radio Monte Carlo e una radio lombarda che si sente davanti al Casinò di Monte Carlo?
risposta A: l'ospite
risposta B: il direttore
E cosa hanno in comune questa splendida vista su Monte Carlo da Roquebrune e la fondue au chocolat del marco?
risposta A: sono fuori fuoco
risposta B: sciolgono il cuore
Qualunque cosa abbiate risposto avete vinto una cena Au grand inquisiteur...
Purtroppo niente foto: la fotografa condominiale era distratta e ha pasticciato e il fotografo ha messo i bastoni tra le ruote (o meglio tra gli obiettivi), quindi dovete fidarvi e credermi sulla parola se vi dico che la Tatti è bella come il sole!
Il "village perché" di Grimaud è uno dei più antichi del Massif des Maures. Protetto dal suo castello del'XI secolo, domina il golfo di St-Tropez che fino alla fine dell'800 si chiamava Golfo di Grimaud. Oltre alla chiesa romanica di St-Michel del XII secolo, la cappella dei penitenti e quella di San Rocco si scoprono un mulino restaurato, delle facciate fiorite e delle piazzette dove zampillano le fontane.
Il villaggio ha preso il nome dal suo primo signore, il genovese Gibelin de Grimaldi, cui fu donato come ricompensa per aver cacciato i Saraceni dopo 83 anni di occupazione. Non è affatto certo il legame con i Grimaldi monegaschi, come non lo è la leggenda del possesso del castello da parte dei Templari. Esso fu distrutto da Richelieu nell'ambito del controllo della diffusione del protestantesmo nella zona.
La vista che si gode sul golfo da lassù è davvero spettacolare.
Port Grimaud è una citta lagunare interamente privata; situata nel Var si trova nel golfo di fronte St-Tropez.
Costruita interamente col finanziamento di capitali privati nel 1964 su un terreno paludoso per iniziativa dell'architetto François Spoerry. Ogni casa è fornita di attracco ed ha l'accesso sia dalla banchina che dall'acqua. L'aspetto è quindi quello di una piccola Venezia, percorsa da canali e attraversata da ponti, e assieme quella di un porto, con tutte le imbarcazioni attraccate davanti ad ogni abitazione.
L'aspetto del villaggio è stranamente armonioso per corrispondere a un progetto unitario nel tempo e nello spazio. A cosa è dovuta quest'impressione?
Soprattutto all'architettura delle case che hanno tutte altezza, colore, finestre, porte e balconi differenti, pur mantenedo un'omogeneità nell'architettura che ricalca quella di un villaggio provenzale. Ma anche nella sinuosità delle strade che rifuggono la linea retta e seguono i dislivelli del terreno. Piccoli dettagli sparsi qua e là completano l'opera, assieme al fatto che nessuna facciata è perfettamente verticale.
I riflessi dell'acqua fanno il resto, regalando un'atmosfera magica a questo villaggio un po' artificiale.
Lo so lo so, ci sarebbe voluto il bianco per rendere degnamente omaggio ai colori della nazione che ci ospita, ma quello che è esploso sulle colline, lungo la strada costiera e nei giardini è l'oro delle mimose.
Anche se un po' meno candido, devo dire che si sposa alla perfezione con il rosso delle rocce dell'Estérel e con l'azzurro del cielo e del mare.
Altro giallo dorato, quello del sidro che accompagnava ieri le nostre gallettes bretonnes; ma non per questo meno prezioso.
Più di un mese fa, quando al posto di uno dei nostri ristoranti preferiti ci siamo trovati davanti un cantiere, confesso che abbiamo temuto il peggio. "Dove troveremo degli spaghetti ai frutti di mare così buoni?" "Dove un'insalata con salmone e coquilles st-jacques così appetitosa?".
Fortunatamente venerdì scorso Le Cocodile ha riaperto i battenti, la cucina e il bar, più bello che mai!
Molto elegante la nuova veste, con il bianco come colore dominante, luci molto accurate e una terrazza sulla Promenade des Anglais ancora più ampia.
Ecco le foto del cocktail allestito per l'inaugrazione avvenuta venerdì scorso.
Il brindisi con i proprietari, le maire adjoint Olivier Bettati e il nostro amico Serge.
E quello con gli amici italiani Erika e Maurizio
Un'inaugurazione così non può che essere di buon auspicio!
Adesso manca solo di tornare al più presto per "inaugurare" la cucina!
