June 2010
St-Laurent du Var: plage with a view
06/30/2010
La festa della scuola
06/28/2010
Festa di fine anno alla scuola elementare.
Filo conduttore l'ecologia, il rispetto della natura, la conoscenza di quello che si può fare per mantenere pulito il nostro pianeta.
Davvero bella l'iniziativa alla quale siamo stati invitati per immortalare bambini, insegnanti e genitori impegnati in questo momento conclusivo del percorso scolastico.
Propongo alcuni degli scatti, anche per documentare l'impegno davvero grande di tutti quelli che si sono adoperati per la riuscita di questo evento.
Il tutto accompagnato da danze ed esibizioni....
di grandi....
....e piccini.....
La festa prevedeva anche la votazione per dare un nuovo nome alla scuola, per sostituire quello di "Baumettes" (le colline che si alzano all'orizzonte dietro questo scorcio di città).
Tre i candidati: lo scrittore Romain Gary, Dante e l'artista Yves Klein. Ha vinto qust'ultimo con una netta maggioranza di voti a favore.
Regista inarrestabile di tutto ciò, controllore onnipresente, cuore e mente di tutta l'iniziativa, il direttore della scuola:
Luci
06/25/2010
Hanno scartato il Negresco!
06/25/2010
Ecco come si presentava l'albergo il 12 febbraio, a restauri appena iniziati:
Mentre era tutto impacchettato -nonostante un cartello ne dichiarasse la chiusura fino al 30 giugno- nulla lasciava presagire, fino a qualche giorno fa, che oltre quelle cortine fosse cambiato qualcosa.
Ma oggi l'abbiamo finalmente visto così, con la sua illuminazione sfolgorante sull'intonaco ancora più bianco:
Sembra difficile pensare che dal 1° luglio possa accogliere ospiti; senz'altro, però, vi abita da qulache tempo l'ottantaseienne proprietaria, Madame Augier: la finestra degli appartamenti ai piani alti dell'albergo è infatti da tempo illuminata.
Eccola, mentre esce dalla sua residenza, che ha già destinato in eredità ad una fondazione che si occuperà di animali e persone senza fissa dimora.
Rose rosse per me....
06/24/2010
21 giugno - festa della musica
06/23/2010
Eccoci alla prima nostra festa della musica in terra di Francia, paese che ha dato i natali a questa iniziativa prima di esportarla nel resto d'Europa.
Noi non ci siamo informati prima sulle innumerevoli iniziative organizzate in città, ma abbiamo invece preferito camminare un po' a caso in centro, facendoci sorprendere qua e là dai vari palchi, concerti, assoli, dj set e lasciandoci trasportare, com'è giusto che fosse, dalle onde e dalle risonanze della musica.
Il théâtre de verdure, proponendo molti concerti, era uno dei punti nevralgici della serata.
Noi ci siamo soffermati su questo gruppo rock, davvero molto piacevole da ascoltare.
Seconda tappa al palco allestito per le feste del 150° davanti alla mairie, occcupato per l'occasione da un gruppo sudafricano le cui note ci hanno cullato prima di lasciarci avventurare per le stradine della vieux nice, diove la festa impazzava, tra gli innumerevoli pub e i dj set improvvisati agli angoli delle strade.
E poi ancora lungo la promenade e poi sulla piétonne: ovunque si cantava e si ballava....
Bella l'atmosfera, bella la sensazione di sentirsi immersi in un mondo la cui età media è quella ideale: quella in cui sei già abbastanza grande per capire che la vita è bella e non abbastanza per pensare che non tutto ciò che è bello è anche buono.
(anche se suona bene)
Festival du livre
06/21/2010
Copia conforme
06/20/2010
Copia conforme è il titolo del saggio scritto dall'unico dei protagonisti del film che abbia un nome, James Miller, che in esso sostiene che il valore della copia di un'opera d'arte può essere superiore a quello dell'originale.
E infatti nel momento in cui Juliette Binoche e William Shimell cominciano a recitare una parte nella parte, viene da chiedersi quale tra questi livelli di recitazione sia l'"originale" e quale sia la forma d'arte (o d'artificio) più eccelsa.
In questa storia realtà e finzione si fondono fino a diventare indistinguibili: Kiarostami ama farci perdere tra gli specchi che rimandano quello che vedono i protagonisti e che è inevitabilente riflesso al contrario: allo spettatore è richiesto uno sforzo costante per decodificarlo.
Sforzo che è anche quello dei protagonisti, costretti alla traduzione continua da un codice all'altro. E anche la lingua si fa specchio: dall'inglese iniziale si passa al francese per poi terminare ad un dialogo su due codici diversi che sottolinea l'incomunicabilità della "copia di coppia".
Alla fine poco importa se i due protagonisti fossero o meno realmente una coppia in crisi al quindicesimo anno di matrimonio: la copia conforme ci appare, se non più vera, almeno più artistica dell'ipotetico originale.