Profumi
05/31/2010
E' stato un viaggio tra i profumi quello di ieri attraverso la vegetazione che ricopre il promonorio di Cap Ferrat, soprattutto in quella lingua di terra che si protende verso oriente e che comincia con una estesa pineta ombrosa.
Un viaggio tra i profumi e soprattutto un viaggio nella memoria.
Sì, perché non c'è nulla in grado di risvegliare ricordi altrettanto intensi quanto le percezioni olfattive.
Primitive, ma soprattutto impossibili da inscatolare, forse proprio per questo ti aprono senza nemmeno bussare la porta che ti immerge per intero in mille mondi passati.
Ieri la giornata era bella, ma l'umidità nell'aria era veramente alta. Credo fosse anche per questo che gli odori risultassero particolarmente intensi, penetranti, un po' come nei paesi tropicali, dove tutti i profumi sembrano pesare più dell'aria stessa, insediandosi in ogni poro e soprattutto nella memoria.
Così percorrere quel tratto di strada mi ha fatto viaggiare nel tempo, tra i profumi e di conseguenza i luoghi e le persone di tanti passati diversissimi.
Profumo di mare penetrante, profumo fortissimo di sale marino sulle rocce.
Profumo di mirto, di pini e di gelsomino.
Profumo di foglie di fico, profumo di ginestre e profumo di rose.
Profumo di mille erbe mescolate tutte assieme a formare quello delle tanti estati passate.
E mille immagini, voci, luoghi, persone sono rinati come per rmagia, pesanti e concreti come il loro profumo.
I mari passati fusi in un'unica onda di salsedine e alghe, la siepe di fiori bianchi che conduceva a casa, gli alberi da arrampicare nel giardino della nonna, le rose dell'orto, le foglie pungenti dei fichi, le rocce scaldate dal sole.
I colori sbiadiscono di fronte alla potenza delle sfumature dei profumi. Puoi chiudere gli occhi e lasciarti trasportare.
Ogni volta un po' più indietro nel tempo.