Tetro - Francis Ford Coppola
01/02/2010
Storia del conflitto tra Benjamin e Angelo (Tetro) figli del grande direttore d'orchestra Carlo Tetrocini, conflitto che ha origine nei complessi rapporti familiari tra un padre/padrone che si sente onnipotente e che tarpa, tra l'altro, le ali al figlio, soffocando ogni sua velleità artistica.
Le vicende familiari appaiono sottoforma di ricordi a colori in un film girato in un intensissimo bianco e nero che interiorizza gli avvenimenti proiettandoli in un presente senza tempo.
Assisitiamo così alla storia di una famiglia in cui la personalità opprimente di Carlo si abbatte non solo sul figlio Angelo, (al quale il padre riesce persino a rubare la ragazza) ma anche sul fratello (musicista anch'egli, ma desinato a restare dietro alle quinte del successo del fratello).
La personalità di Angelo è segnata in seguito anche dalla morte della madre, durante un incidente mentre era egli stesso alla guida.
Lo troviamo quindi -in un presente di luce ed ombra- in Argentina, dove si è ricreato una vita assieme alla psicologa che lo ha curato. Ha messo nel ripostiglio il suo lato artistico, ha chiuso in una valigia l'opera che stava scrivendo e che è in realtà la storia della sua famiglia, criptata, quasi volesse proteggersene, prenderne le distanze, rendendola incomprensibile.
Bennie la ritrova e decide di riscriverla, senza sapere che in questo modo finirà col riscrivere anche la sua, di storia.
Una sorta di melodramma il cui scioglimento è liberatorio. Ma anche una storia che ha molto di auotbiografico: «I fatti narrati nel film non sono reali, dice Coppola, ma tutti veri». Infatti il padre di Francis era un famoso compositore, nonchè direttore d'orchestra. Un suo pezzo, Naomi, è nella colonna sonora del film.
Un film intenso, recitato magistralmente e della cui fotografia emozionante non posso non riportare qualche "grammo":