Tre settimane per le strade della Florida. Tre settimane a percorrere nastri d'asfalto lunghissimi, larghissimi e drittissimi. Già, perché negli Stati Uniti è tutto "issimo" come la tazza da 16 oz del caffé "small", come la birra piccola, come la confezione del latte, quella del Nescafé e persino quella della Purina per le Mitzi americane.
E grandissima è anche la sensazione di libertà che deriva dal viaggiare su queste strade.
Sarà perché il traffico è praticamente inesistente, sarà perché lo sguardo si può perdere così spesso in un punto indefinito all'orizzonte o forse solo perché la musica che ti accompagna ha quasi sempre nel cuore una sorta di aspirazione al volo, che sia nell'energia rauca di un rock, nel canto ritmato di un cow boy o nelle note malinconiche del blues.
Il viaggio è stato una parte consistente della nostra vacanza: 2578 miglia, pari a 4148 km, sono un sacco di ore trascorse dietro un parabrezza che a volte si trasforma in uno specchio del mondo molto eloquente.
Strade che diventano ponti
Le strade in Florida si fanno quasi sempre ponti.
Qui la terra e l'acqua si mescolano talmente a fondo da rendere spesso difficoltoso riuscire a distinguerle: prati d'erba che in realtà sono distese d'acqua, isole inanellate a formare collane galleggianti, lingue di mare che dividono lembi di terra, fiumi tanto larghi da sembrare laghi. Il ponte non può che essere dunque che la strada per eccellenza.
Ma la strada in fondo è sempre un ponte, il collegamento fisico tra due punti lontani nello spazio, la linea (non sempre la più breve) che si segue per raggiungere la meta.
Si può dire che la Florida stessa sia una sorta di ponte, una penisola che si allunga verso i Caraibi, una voglia sempre più intensa di sud che riesce infine a concretizzarsi quando la US1 si tuffa nel mare a Key West. E i suoi ponti sono la sua aspirazione al mare: ponti che si inarcano verso il cielo, ponti che si aprono, ponti che finiscono nel vuoto, ponti che si intrecciano, ponti che uniscono,
sempre.
Bisonti della strada
Se le strade sono spesso grandiose, non si può dire che non lo siano i loro abitanti: trucks, pick up e motorhouse che, in una specie di mondo alla rovescia, trainano grosse vetture per permettere agli occupanti di muoversi agevolmente una volta arrivati a destinazione.
Le utilitarie sono le nostre berline a tre volumi, che, quando non sono anonime come quelle che si prendono a noleggio, hanno sempre qualcosa di tamarro nell'assetto e nel colore: non si può certo dire che l'automobile qui non abbia personalità!
Fortunatamente c'è una presenza rassicurante che non smette mai di vagare attraverso città, paesi, boschi e prati: il camion della coca cola è ovunque! Sempre in moto perché gli scaffali di bar, negozi e ristoranti non restino mai privi delle scorte del preziosissimo nettare!
Messaggi vaganti
In questo paese si fa la spesa, si pranza, si partecipa alla messa, si va in farmacia, il tutto senza scendere dall'automobile. Persino il tramonto è diventato uno spettacolo cui assistere su un sedile smangiucchiando pizza & fries! Ma se si passa così tanto tempo in auto, perché non fare della stessa un mezzo per comunicare qualcosa?
E non è necessario fare come il proprietario di questo camper che ha reso la propria carrozzeria una pagina bianca su cui chiunque può scrivere i propri messaggi al mondo.....
.......a volte è sufficiente una targa per dichiarare a tutti ciò che davvero si possiede di importante nella vita:
Messaggi per viaggiare
Il segnale stradale più bello non sono riuscita a fotografarlo: crocodile xing, recitava.... e mi sembra che ci fossero anche le strisce pedonali apposite! ...o forse mi confondo con il segnale per il passaggio delle biciclette???
In ogni caso la fauna che si può incontrare è tale e tanta che cartelli di questo genere non sono affatto rari.
Ma bisogna prestare attenzione anche ad altre presenze che si potrebbero incrociare: in genere seguono delle corsie preferenziali, ma non si sa mai....
Pronti a tutto
Su queste strade bisogna essere pronti a tutto: a trovarsi di fronte ad una costruzione con le fondamenta all'aria, a una nave ancorata proprio in mezzo alla biforcazione tra due importanti assi di scorrimento, persino alla pubblicità di un negozio di indispensabili articoli per il surf che si trova a più di 300 km di distanza!
Pronti a tutto, ma non alle curve: dritte. Queste strade sono dritte. Si incrociano quasi sempre ad angolo retto e non conoscono il fascino sinuoso della rotatoria, col risultato che puoi trovarti d'un tratto in questa situazione:
Questi 18 semafori danno un'idea di come a volte sia difficile districarsi nel singolare sistema di precedenze americano che, anziché seguire una regola facilmente identificabile (come la nostra precedenza a destra), preferisce affidarsi alla "buona creanza" di cedere il passo a chi è arrivato prima!
Alla ricerca della strada perduta
Non sempre è stato facile racapezzarsi nell'intricato sistema di segnalazione delle strade americane. Soprattutto nelle città, dove spesso si susseguono reticoli di strade le une uguali alle altre, indicate, anziché con nomi facilmente memorizzabili, da anonime cifre precedute da enigmatici N,S,E,W (enigmatici perché sembravano assolutamente avulsi dai punti cardinali corrispondenti) e da meno enigmatiche ma altrettanto confuse Str, Ave, Blvd.
Dunque, spesso non è stato semplice seguire le poche indicazioni a nostra disposizione. Così a volte abbiamo pensato di aver perso la bussola....
Fortunatamente alla fine abbiamo trovato la nostra strada.
Si dice "vedi Napoli e poi muori", ma nel nostro caso, dopo Naples, c'era Marco.
Che stupida! come ho fatto a non capirlo? In fondo c'è sempre stato.
Forse siamo arrivati.