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March 2009

Fiera della fotografia - Photoshow

Due essenzialmente gli ostacoli, nella giornata odierna, concorsi nel rendere quanto meno difficile una spedizione fotografica "attiva": la giornata orribilmente piovosa e il decesso della mia Nikon D40 che, dopo poco più di un anno, ahimè, ha "dato il mortal sopsiro"...
Appurato che è proprio il sensore ad essere passato a miglior vita e che non vale la pena di farla riparare, non mi resta che aspettare la venuta di un degno successore della fedele compagna....
Rassegnamoci quindi, per oggi, a coltivare in modo passivo la nobile arte e rechiamoci al Photoshow alla Fiera di Milano City:

Tra i vari stand, ricolmi di prelibatezze tecnologiche, e le numerose mostre fotografiche, facciamo da subito interessanti incontri, come quello con un emulo russo del nostro orso-mau....

Un po' più sconcertante quello con questo singolare uomo bionico: munito di telecamera e occhiali con schermo incorporato, auricolare bluetooth, tablet pc, macchina fotografica, cuffia e dio sa cos'altro si aggirava tra gli stand, cercando (nello spirito di tutti i veri fotografi) di catturare quanto più poteva delle cose del mondo...

Numerosi i seminari e le presentazioni:

...e davvero simpatico il concorso organizzato  in contemporanea su facebook e su un wall fisico  al quale tutti potevano appendere una propria foto! 

 

concorso facebookscatti sparsiwall

Alle 17 il fotografo Bob Krieger ha decretato i 3 vincitori:

Affascinante la sezione dedicata al fotoantiquariato:

 

Incredibile come del passato siano rimaste ben poche cineprese, mentre le bancarelle pullulino di apparecchi per la fotografia in tre dimensioni!
Inutile dire che il marco, rimasto segnato sin dalla tenera età dalla visione tramite viewmaster delle diapositive in 3D del matrimonio dei suoi genitori, si è soffermato con particolare interesse nello stand dedicato agli anaglyphs, ovvero alla realizzazione delle foto tridimensionali:

e che, per contro, sia rimasto particolarmente deluso dalla notizia che il seguente marchingegno non sia ancora disponibile sul mercato:

 

3D

per quel che mi riguarda invece, la visita della Fiera non ha fatto che alimentare ancor più i dubbi su un mio prossimo futuro acquisto.... non so se scegliere un modello all'antica, privo di apparati digitali, così da non rischiare altri guasti irreparabili....

se cogliere al volo l'occasione di una macchina finalmente alla portata di tutti:

o se pensare in grande e, rimanendo in casa Nikon, acquistare una macchina di gran "peso" come quella qui sotto...
 

o sopra vabbè.....

 


Il Vittoriale - parte seconda: la casa di D'Annunzio

LA PRIORIA
La casa dove Gabriele D'Annunzio visse gli ultimi anni della sua vita è denominata così dal 1922 secondo una simbologia conventuale che caratterizza molte parti del Vittoriale. Abitata fino al 1914 dallo storico dell'arte tedesco Henry Thode, l'antica facciata venne trafìsformata da Maroni dal 1923 al 1927 con l'inserImento di stemmi, lapidi e frammenti di provenienza antiquariale. Al cemtro della facciata un araldico levriere illustra il motto d'annunziano "né più fermo né più fedele"

All'interno il visitatore intraprende un percorso iniziatico: già dall'ingresso è presente un'intensa simbologia religiosa.
L'anticamera è chiamata Stanza del Mascheraio dall'iscrizione su uno specchio: dei versi dedicati a Mussolini, che ricordano la debolezza di colui che si compiace delle proprie maschere.
Una delle prime sale è quella della Musica, molto suggestiva: illuminata da lampade a forma di zucca e cesti contenenti frutta in vetro di Murano è interamente rivestita di damaschi neri e argento. Contiene due pianoforti e numerosi strumenti musicali, oltre alla miriade di oggetti, che caratterizza gli arredi di tutte le stanze e che testimonia del sincretismo culturale e artistico tipico del collezionismo dannunziano.

 
Si passa poi per la sala del Mappamondo, una delle più grandi biblioteche del Vittoriale, colma di oggetti evocativi, calchi michelangioleschi e un'incisione raffigurante Dante (i due capisaldi culturali di D'Annunzio) e attraversando la Zambracca, il suo studiolo privato, si arriva alla camera da letto: la stanza della Leda, nella quale non entra la luce diretta del sole, che venne appositamente schermata dalla costruzione della veranda dell'Apollino.


Il bagno blu è sorta di prezioso scrigno nel quale si trovano oltre 600 oggetti i cui toni dominanti sono il blu e il verde

Seguono poi la stanza del Lebbroso, concepita come stanza funeraria, la stanza delle Reliquie, la stanza del Giglio, e l'oratorio Dalmata, che è la sala d'aspetto per i pochi visitatori ammessi nella Prioria.

Al piano superiore la stanza del Monco, ovvero la saletta dedicata alla corrispondenza, chiamata ironicamente così per l'impossibilità da parte del poeta di rispondere a tutte le lettere inviategli.
L'Officina, ovvero lo studio del poeta, è l'unica stanza in cui entra liberamente la luce del giorno. E' arredata con mobili chiari semplici e funzionali; ad essa si accede passando sotto un basso architrave che costringe ad inchinarsi per entrare.

 

Infine la Stanza della Cheli: è la sala da pranzo, ultimata nel 1929, deve il suo nome alla tartaruga morta per indigestione di tuberose, il cui carapace, trasformato in bronzea scultura, campeggia come monito sulla mensa, arricchita da ua fastosità di sapore orientale e bizantino.
I vividi colori azzurro e oro, la lacca rosso fuoco , le vetrate ad imitazione dell'alabastro ne fanno l'ambiente più compiutamente déco della casa.

Un mondo a se stante, costruito da un artista che volle creare la sua vita come un'opera d'arte.

 

 


Il Vittoriale degli Italiani - parte prima: il Parco

Il Vittoriale degli Italiani è la cittadella monumentale che Gabriele D'Annunzio allestisce dal 1921 al 1938, anno della sua morte, trasferendosi a Gardone Riviera.
Nel 1921 l'architetto Gian Carlo Maroni inizia a ritrutturare la villa appartenuta allo studioso dell'arte tedesco Henry Thode. il 22 dicembre del 23 viene donato al popolo italiano; donazione ribadita il 7 settembre del 1930.

 

 

Il Parco del Vittoriale consente di ripercorrere le imprese di Gabriele D'Annunzio attraverso una serie di importanti cimeli storici. Vi troviamo le auto dannunziane Isotta Fraschini e la Fiat Tipo 4 con cui il poeta fece il suo ingresso a Fiume il 12 settembre 1919


Nell'aufditorium, oltre ad una mostra fotografica con documenti e immagini d'epoca, troviamo l'aereo SVA 10 con il quale il 9 agosto 1918 volò su vienna per lanciare volantini annuncianti la vittoria italiana.

sva 10immotus nec inerssva 10

Nel parco si trova anche il mas 96 qui collocato a memoria della beffa di Buccari: a bordo di questo motoscafo anti sommergibile tra il 10 e l'11 febbraio D'Annunzio penetrò nella baia nemica di Buccari.

Si scende quindi fino alla Nave Puglia, donata a D'Annunzio dalla Marina Militare nel 1923, unico esempio al mondo di nave incastonata in una collina con la prua rivolta verso il lago, o meglio, verso l'adriatico, quasi fosse pronta a salpare per riscattare la costa dalmata.
Nel 2002 nel sottocastello è stato allestito il museo di bordo con alcuni preziosi modelli d'epoca di navi da guerra della collezione di SAR Amedeo di Savoia duca d'Aosta.

prese d'arianodi...nave puglia

Sul colle più alto sorge il Mausoleo, sepoltura di D'Annunzio e dei legionari fiumamìni. Progettato da Maroni nel 1939 fu costruito nel 1955. Ispirato ai tumuli funerari etrusco romani è costituito da tre gironi di pietra, al cui culmine si trova l'arca in cui nel 1963 vennero traslate le spoglie del poeta

Il percorso dei cimeli storici si può concludere neo giardini privti della proria: custodiscono i massi del grappa e di altri monti su cui si combatté lanela prima guerra mondiale.

Fa parte della Cittadella anche il Teatro all'aperto, ispirato all'anfiteatro di Pompei e al teatro greco di Taormina: iniziato dall'architetto Gian Carlo Maroni tra il 1931 e il 1938, fu ultimato nel 1953.

 

Affacciato direttamente sul Garda, è sede nella stagione estiva di prestigiose rappresentazioni.

 

 


Torri del Benaco e la traversata del Garda

Un vero gioiellino questa cittadina adagiata sulla sponda veronese del lago di Garda: le sue architetture testimoniano del dominio scaligero e gli scorci sono davvero pittoreschi.

Splendido il porticciolo circondato dal castello scaligero e da notevoli edifici medievali

il castellotorri del benacobarche

Le viuzze, i tetti, le finestre parlano di epoche passate...
 

tettitorriaffreschi

 

...ma la luce di questa domenica mattina ci riporta al presente

e da qui partiamo per attraversare il Garda col traghetto che ci porterà sulla sponda lombarda, a Toscolano Maderno

 

lagoadamellofinestra sul lago

con un occhio alla riva trentina, salutiamo quella veronese; dopo circa trenta minuti approderemo sulla sponda bresciana...