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August 2008

Abbaye de Fontfroide

Il complesso gotico, nei pressi di Narbonne, fondato nel 1093 diviene cistercense nel 1145 e non cessa di sviluppasi fino alla metà del XIV  sec. Gioca un ruolo importante nella crociata contro gli albigesi; si tratta di una vera cittadina monastica, miracolosamente preservatasi: ha conservato la chiesa abbaziale, il chiostro e la sala capitolare del XII sec., le stanze dei frati conversi e gli appartamenti del XVIII sec., periodo in cui venne restaurato.
Fu acquistato nel 1908 da Gustave Fayet, pittore e collezionista, i cui discendenti ne sono ancor oggi i proprietari.

voltecortilegrata

Il pittoresco chiostro del XII sec, con eleganti arcatelle su colonnine binate


 

sala capitolarepozzocortile

 

la chiesa del sec XII-XIII sec, dalle splendide vetrate

 

 

violavetratacolori
blu

mentre quelle che si trovano negli appartamenti sono  opera di Fayet, che li costruì come collages di frammenti di vetrate distrutte di altre chiese.

 

 

collageturistiscala

 

Il roseto curatissimo contiene olre 3000 varietà di rose.

 

Caratteristico il villaggio medievale di Lagrasse, catalogato fra i più bei villaggi di Francia, sede anch'esso di una importante abbazia. 

lagrasselagrasseabbaye de Lagrasse

 

 


Il mistero di Rennes le Château

 

Rennes le Château è un mistero vivente, la zona è dai tempi dei celti considerata come il centro di un energia potente e misteriosa,  soprattutto è stato teatro delle singolari vicende di cui fu protagonista un semplice parroco, Bérenger Saunière.
Sulle stranezze di questo luogo sono stati fatti scorrere fiumi di inchiostro, storie più o meno fantasiose che collegherebbero tesori visigoti, catari, templari e rosacroce, sullo sfondo della Leggenda Aurea, secondo la quale Maria Maddalena sarebbe sbarcata nel sud della Francia con Giuseppe di Arimatea e il “tesoro” che avrebbe cambiato la storia dell'umanità.
Premetto che non avevo particolari aspettative mistiche sul luogo in questione, che, a dire il vero, non ha avuto di primo acchito un impatto particolarmente intenso su di me, almeno fino a quando non è accaduto un fatto a dir poco sconcertante che ha lasciato me e Marco letteralmente a bocca aperta.

Prima di narrarvelo ripercorro per voi la storia del protagonista principale della vicenda, il parroco Bérenger Saunière, che nel 1885, a 33 anni lega il proprio nome indissoluilmente a Rennes le Château. Giunto in questo piccolo paese, nonostante la vasta erudizione sembrasse prometterlo a ben altre ambizioni, tra i primi suoi interventi c'è il restauro della vecchia chiesa di Santa Maddalena. E da allora cominciano una serie di fatti dfficilmente spiegabili.
Visto che il cuore di una chiesa è l'altare il curato decide di iniziare da lì la sua opera di ristrutturazione. Il manufatto era costituito da una lastra di pietra finemente lavorata, infissa nel muro e sostenuta da un pilastro scolpito dai visigoti. Il pilastro è cavo e contiene dei cilindri di legno sigillati; sulle pergamene contenute in essi delle genealogie e dei brani del Vangelo, scritti con vocaboli alterati e grossolani errori, quasi si trattasse di messaggi cifrati. Viene inviato per questo a Parigi con l'incarico di far decifrare le enigmatiche scritture e qui comincia stranamente a frequentare i migliori circoli culturali della città.
Tornato in sede Saunière riprende i lavori di restauro; fa sollevare una pesante lastra di pietra che rivela nella parte interna la scultura di due scene: un cavaliere che suona il corno da caccia e uno che porta un bambino sulla sella, simbolo che rimanda ai Templari. Il significato della "Dalle des Chevaliers" è del tutto ignoto, si fa risalire al VI o VII sec dopo Cristo
.

 
Gli scavi continuano finché i muratori urtano un vaso che risulta essere ricolmo di oggetti metallici; Saunière chiede di essere lasciato solo e nessuno sa cosa in realtà contenesse. Si scopre poi una scala antichissima che scende nei sotterranei, dove è nascosto l'ingresso della tomba degli antichi signori di Rennes, gli Hautpoul-Blanchefort.
Il pilastro visigoto, come la Dalle des Chevaliers, sarà collocato nel giardino davanti alla chiesa e chissà perché, capovolto. Sopra vi erano impresse l'alfa e l'omega e una data 681; capovolgendolo il parroco vi farà incidere la parola mission e un 1: mission 1891, che, guarda caso è l'anno della scoperta.

Un altro mistero è quello della tomba di Marie de Nègre d'Ables, morta il 17 gennaio 1781; il marito era discendente diretto di un Gran Maestro dei templari. Le iscrizioni sulla sua tomba sono assurde: la lapide presenta una serie di errori volutamente inseriti che fanno pensare ad un messaggio cifrato.

Saunière dedicò dodici anni, dal 1886 al 1898 al rifacimento della chiesa di Santa Maria Maddalena. Nel 1900 acquistò sei terreni adiacenti intestandoli alla giovanissima perpetua Marie Denaurdeau, dove avrà sede la sua costruzione più ardita e inconfondibile: la Tour Magdala, torre in stile neogotico a due piani con una garitta di vedetta con 12 merletti, come i segni dello zodiaco. Costruita sullo strapiombo della montagna è il simbolo esoterico e tangibile del mistero di Rennes le Château. La torre diventerà il suo rifugio personale, il piano terra ospiterà la sua camera e il primo piano la sua ricca biblioteca. Una seconda torre di vetro viene adibita a serra e un parco di alberi e fiori congiunge le due torri ad una lussuosa villa a due piani edificata tra il 1900 e ill 1901: Villa Bethania, dal nome del villaggio di Maria, Marta e Lazzaro. 
Il suo scopo non era di abitazione, ma di rappresentanza; sul lato Ovest la cappella privata di Saunière, protetta da vetrate. Qui continuerà a celebrare la messa per la gente del villaggio dopo la sopsensione a divinis e il suo allontanamento dalla Chiesa della Maddalena.

villa bethaniacappella di villa bethaniasala di rappresentanza
Per arredare la villa e la torre compera mobili pregiati, tappeti orienatali e stoffe preziose. Non dimentica il piccolo cimitero, costruendo una singolare porta, con un architrave sulla quale è posto un teschio ghignante con 22 denti.
 
Di fronte fa costruire una piccola casa che utilizzerà come ufficio; sotto il pavimento fa scavare una grande cisterna per l'acqua piovana, ma il cui scopo ultimo non è affatto chiaro. Ne negherà infatti l'accesso ai pompieri in occasione di un incendio scatenatosi il 14 luglio 1895.

Tutte queste stranezze cominciano a preoccupare il Vescovo: è inammissibile che nel territorio della diocesi possa operare un uomo di chiesa che spende cifre assurde e dimostra di utilizzare una simbologia ai limiti dell'ortodossia. La chiesa dedicata al culto della Maddalena è stata trasformata in un tempio che ha parecchi riferimenti ai culti egizi, massonici, rosacruciani e altro. Dopo un lunogo periodo di tentennamenti il curato viene sospeso dai sacramenti il 9 luglio 1909 e viene inviato un nuovo curato, che però dice messa ai muri variopinti della chiesa della Maddalena, mentre i parrocchiani preferiscono i sermoni che Saunière lancia dalla sua cappella privata, che diventa la nuova chiesa del villaggio. Il 5 dicembre 1911 il giudice ecclesiastico lo sospende a divinis  e nel 1915 viene interdetto. Sembra comunque avesse ancora in mente progetti di costruzioni grandiose, quando il 17 gennaio 1917 viene colpito da emoraggia cerebrale; morirà 5 giorni dopo, il 22 gennaio 1917.

Entriamo quindi nella chiesa:
Dedicata a Santa Maria Maddalena, sorge sulle fondamenta di un antico tempio visigoto. Il luogo sembra possedere un potenziale magnetico molto elevato. L'edificio è tato edificato intorno all'VIII sec . C e ha assunto la sua forma attuale nel XI sec. Saunière comincia la ristrutturazione nel 1866.
Il portale d'ingresso è l'ultimo ad essere completato. La tettoia a spioventi molto inclinati è decorata con 17 mattonelle dorate, di un vivo colore giallo con inciso un motivo floreale  e all'apice un bianco sacro Cuore.
 
Le due pietre che reggono la struttura portano la data celeberrima 1891.

Il portale è cosparso di iscrizioni latine, quella più in vista recita TERRIBILIS EST LOCUS ISTE, frase tratta dalla Genesi, che si riferisce alla porta del cielo, ma che suona come la promessa di un'oscuro presagio.
 
Sul timpano la “padrona di casa”, Maria  Maddalena.
Varcata la porta d'ingresso Asmodeo, il demone che è simbolo della ricchezza maledetta; il demone regge l'acquasantiera con sopra quattro angeli intenti a farsi il segno della croce. Tra gli angeli e il demone la scritta, in francese Par ce signe tu le vaincras, con questo segno lo vincerai. Il gruppo è sormontato da una croce con al centro una rosa.

Di fronte all'ingresso il fonte battesimale, da notare l'inversione di alfa e omega, rispetto alla normale iconografia 

Ricche di simboli anche le vetrate; il 17 gennaio da quella sul lato sud a mezzogiorno i raggi che entrano disegnano una figura che prende le sembianze di un albero dalle mele azzurre. 
Le 5 statue di santi rapresentano Germana, Rocco, Antonio abate Maria Maddalena, Antonio da Padova. La raffigurazione isolata dell'evangelista Luca sul parapetto del pulpito permette di formare con le iniziali, come in un acrositco, la parola graal.
Le 14 stazioni della via crucis sono un percorso iniziatico: disposte stranamente in senso antiorario con particolari che non troviamo in nessuna altra chiesa; ogni quadro è sormontato dall'emblema dei rosacroce.
Il bassorilievo sotto l'altare raffigura la Maddalena inginocchiata in una grotta rivolta in preghiera verso uno strano crocifisso che è alla cima di un bastone con due rami uno dei quali fiorito. In terra un teschio e un libro aperto su una pagina con delle croci. ha un vestito dorato e incrocia le dita in modo assai anomalo.

Il Razès è teatro di leggende che fin dalla notte dei tempi rappresentano un condensato di fantasia, desiderio e verità. Varie leggende del luogo fanno riferimento al diavolo, a un tesoro e al sottosuolo; leggende riguardanti tesori lasciati dai Visigoti, dai Templari, dai catari, e soprattutto quella che riguarda il Sacro Graal, si incrociano seguendo tracce e indizi che rimandano l'uno all'altro. Numerosi sono gli incidenti, anche in epoca recente occorsi a chi tentava di occuparsi delle vicende legate a questo luogo. 
Personalmente tendo a credere che, volendo, sia possibile trovare collegamenti relativamente agli elementi di fatti e teorie le più disparate, ma quando siamo entrati nella chiesa della Maddalena è accaduto qualcosa di davvero strano.

Le panche erano tutte occupate da persone sedute nel silenzio più assoluto: nella Chiesa non c'era alcuna funzione, solo una musica lieve in sottofondo; tutti i presenti erano come ipnotizzati, immobili nel fissare un punto verso il pulpito davanti a loro; almeno fino ad un preciso momento, in cui non è apparentemente successo nulla di distinguibile. Ciò nondimeno qualcosa li ha fatti alzare tutti contemporaneamente; uscendo si salutavano impercettibilmente: era chiaro quindi si trattasse degli abitanti del paese.
Per qualche istante mi sono trovata nella scia di gente che mi passava accanto senza nemmeno vedermi.

Marco, impressionato quanto me dalla scena, l'ho ritrovato ammutolito sul fondo della chiesa.
per fortuna. 
Abbiamo lasciato il paese passando nuovamente davanti a questa finestra, che avevo già notato al nostro arrivo, con un senso di disagio...

Questo qua sotto invece è il Pic de Bugarach, famoso per essere un luogo dallo strano magnetismo: sembra che vi accadano cose singolari e avvistamenti misteriosi e che anche agli aerei non sia permesso di sorvolarlo. 

Avevo letto che spesso la sua cima è coperta da nuvole anche quando il cielo è sereno. Quel giorno era nuvoloso ma sulla sua sommità era riconoscibilissima questa nuvoletta.
A forma di  


 

 


Béziers

solo qualche scatto di questa bella cittadina, cui abbiamo riservato un fugace passaggio
questa la suggestiva la vista dal duecentesco pont-vieux

 

piazzacattedraleombra
la cattedrale di St-Nazaire, edificio gotico del XIII-XIV sec

A metà del largo viale di platani che corre nel centro della città, si erge la statua di Paul Riquet (1604-1680), ideatore de Canal du Midi; questo oscuro esattore di gabelle che vide realizzarsi sotto il regno di Luigi XIV il suo sogno di collegare il mediterraneo all'atlantico.

 

 


messieurs les chats

Oberati di lavoro i gatti a Perpignan....

 

non si capisce come il sindacato accetti un simile sfruttamento della categoria...
...anche la guida che abbiamo trovato a Béziers ci  ha confidato  di non riuscire più a reggere i ritmi  cui  è suo malgrado sottoposto...

 

 

In realtà questo accade in città, perché a Villesèque, piccola isola felice, i gatti sono deputati a ben altri compiti: vi presento il mio pregiatissimo collega

 

 

sempre presente in guardiola, nulla e nessuno gli sfuggiva!!!!

 


L'eleganza del riccio


Due sono le protagoniste: una portinaia e una ragazzina dodicenne; teatro è un elegante palazzo parigino abitato da famiglie dell'alta borghesia. Ci vivono ministri, burocrati, guru della cultura culinaria.
Difficile capire subito quale eleganza si possa attribuire a Renée, la portinaia, grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente, che dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità; solo dopo essere entrati nel retro del suo appartamento scopriamo che ama segretamente la grande letteratura, la musica, il cinema d’autore. Conosce a memoria l’incipit di “Anna Karenina”, ciita Marx, Proust, Kant...
Si capisce allora perché la sua eleganza sia quella del riccio: nascosta cioè da un pungente strato di aculei, che dovrebbero proteggerla da quel mondo che disprezza e dal quale ha deciso per questo di farsi disprezzare.
Poi c'è Paloma, dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno), prerché "la gente crede di inseguire le stelle e finisce come un pesce rosso in una boccia"  e lei nella boccia proprio non ci vuole finire! Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre
.

Sono i pensieri delle due a comporre il libro. E non solo i fonts del diario di Paloma e delle riflessioni di Renée sono diversi, ma nella versione italiana le due parti sono opera di due differenti traduttori. Singolare scelta che contribuisce alla costruzione di due mondi che, anche se tangenti, restano separati fino alla fine.
Infatti il tentativo di unirli ad opera di monsieur Ozu, il ricco giapponese, che riesce a portare allo scoperto l'eleganza del riccio, non si realizza che nel riscatto di Paloma, che sceglie la vita, quando in realtà quella di Renée svanisce.


p. 123: "beh, la nonna mi sembra sistemata bene. Per il resto.... affrettiamoci a dimenticare tutto velocemente". Non sottiliziamo sull'"affrettiamoci velocemente", sarebbe meschino, concentriamoci piuttosto sull'idea: dimenticare tutto velocemente.
E' al contrario, non bisogna affatto dimenticare*
.

(Muriel Barbery, L'eleganza del riccio, edizioni e/o, 2008)

* c'est moi qui souligne

La note est dedié à Apolline qui m'a taguée dans cette sorte de jeu, auquel j'espère avoir bien participé, n'ayant pas bien compris ce que je devais faire... Je crois quand meme avoir respecté les règles suivantes:

1.Citer la personne qui vous a taguée
2. Indiquer le règlement du jeu
3. Choisir un livre et l'ouvrir à l a page 123
4. Recopier depuis la 5ème ligne les 5 lignes suivantes
5. Indiquer le titre du livre, le nom de l'auteur, de l'éditeur et l'année de l'édition
6.Taguer 4 personnes et les prévenir sur leur blog

Ah, je vais taguer:
Melchior, ptit ♥, Aliénor, Princesse 101


Carcassonne

Carcassonne è conosciuta soprattutto come una città medievale, ma già dal VI sec il luogo è occupato da un insediamento gallico. In epoca feudale nasce la dinastia dei Trencavel, il cui principato si estende da Carcassonne a Nîmes. In seguito alle guerre conseguenti alla crociata contro gli albigesi viene annessa al regno di Francia nel 1226. Da quel momento, fino al trattato dei Pirenei del 1659 diventa l'elemento principale del dispositivo di difesa del confine tra Francia e Aragona.
Pur pesantemente restaurata da Viollet-leDuc nell''800 la città alta è uno dei più importanti esempi in Europa di cinta fortificata medievale.

La cittadella è cinta da un doppio giro di mura merlate difese da 52 torri di cui la maggior parte sono state munite della copertura conica nei restauri ottocenteschi.

Suggestivo il giro alle Lices, il largo spazio tra le due cinte murarie, con numerosi scorci panoramici

 

arcoturista alle Licesponte levatoio
antoarchiponte

Il borgo medievale è caratterizzato da piccole e tortuose vie e piazzette, animate da numerose boutiques

il regno delle deliziepiazzettal'atelier

Il Château Comtal: erettto nel XII sec. è articolato attorno ai cortili d'onore.
 

château comtalpiombatoiebifora

Le sale del castello ospitano il musée lapidaire con reperti archeologici di provenienza locale

 

arte lapideavoltamuseo d'arte lapidea

Cathédrale de St-Nazaire: la facciata turrita è opera di Viollet-le-Duc; all'interno la severa navata romanica contrasta con il luminoso coro dalle splendide vetrate, del XIV-XVI sec.

rosonevetratecampanile